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Due chiacchiere con Amedeo, il sognatore che ha inventato Home Festival

Abbiamo incontrato Amedeo nel backstage: erano le 16.00 di Sabato ed era da poco iniziata la 4° giornata di musica. Sul palco c’era Gemitaiz e nel giro di pochi minuti Fabri Fibra avrebbe assunto il comando del main stage. Amedeo è il fondatore e organizzatore di “Home Festival”, l’evento che anno dopo hanno si sta guadagnando la reputazione di capofila dei festival musicali in Italia. Dreadlocks, andatura ondeggiante, jeans e cappellino al contrario: basta guardarlo per capire che Amedeo è rimasto soprattutto un frequentatore di festival prima che organizzatore; uno che sa emozionarsi ancora come un quindicenne al primo concerto. Gli abbiamo chiesto di “Home” mentre “Home” stava succedendo intorno a noi, tutti elettrizzati e con l’anima imbevuta dalla sensazione che provi quanto ti ritrovi in un posto con decine di migliaia di altre persone per ascoltare, ballare, sudare e socializzare.

Lui ci ha raccontato delle origini di “Home” e del concetto di festival musicale che gli sta molto a cuore.

Day 0 – Credits Natascia Torres

EVERYDAYLIFE: Ciao Amedeo. Siamo all’inizio del quarto giorno di festival, innanzitutto come stai?
AMEDEO: Bene dai! Non ti nascondo un po’ di stanchezza, ma felice.

EVERYDAYLIFE: Come sta andando, cosa ci dici dei primi 3 giorni?
AMEDEO: Allora quest’anno tra le grosse novità c’è stata quella di aver aggiunto una data zero al festival. Una serata gratuita che era giusto regalare alla città, per farle vedere e vivere il festival, per farle assaporare l’aria che si respira in “casa”. Dal punto di vista organizzativo la data zero è servita invece per “settare” tutto il sistema e per capire se c’erano delle situazioni da ottimizzare o da migliorare. Quindi siamo arrivati all’apertura vera e propria di giovedì sera già rodati.
Gli headliners della prima serata internazionale erano gli Editors che sono stati fantastici. È stata una grande performance e nel loro caso parlo da fan accanito. Giovedì mi ha emozionato molto anche Recondite a chiudere la serata, quindi posso dire che siamo partiti davvero bene.
Poi ieri sera (Venerdì ndr) abbiamo avuto i Prodigy, che per me restano l’ultimo grande gruppo punk. Abbiamo superato le venti mila presenze ed è sicuramente stata una delle più grandi serate della storia di Home Festival.
Sta andando bene perché finalmente riesco a vedere una risposta del pubblico, finalmente iniziamo a parlare di vero festival.

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Day 1 – Credits Home Festival

EVERYDAYLIFE: A proposito, raccontaci la storia dall’inizio. Settima edizione del festival, successi anni dopo anno, fino ad arrivare adesso a una dimensione internazionale. Mi la scintilla da cui è nato “Home”? Com’è andata la prima volta che avete detto “facciamo un festival”?

AMEDEO: L’idea c’è stata fin da quando vivevo per andare a questo tipo di eventi. Io vivevo tutto l’anno per andare all’Arezzo Wave, piuttosto che al Goa Boa o al Rototom. Ho fatto i primi anni del Primavera Sound. Insomma come un aneddoto storico, ma secondo me rappresenta molto della nascita di Home Festival: quelli sono stati gli anni in cui i festival musicali in Italia erano al passo con ciò che succedeva in Europa. L’Arezzo Wave è arrivato lo stesso periodo in cui c’era lo Sziget, il grande evento di Budapest, e potrei citarne molti altri.
Poi ad un certo punto, per diversi motivi, in Italia è scomparso tutto. Rototom per esempio è dovuto andare in Spagna e là ha conosciuto un grande successo, mentre qua aveva problemi (Rototom Sunsplash è il più importante festival reggae d’Europa, fondato in Friuli Venezia Giulia e dopo diverse edizioni costretto a spostarsi a Benicassim ndr). Noi eravamo sicuramente al passo con i tempi, poi non si sa perché é andato tutto male. In Italia poi si usa la parola “festival” per qualsiasi cosa, c’è un’idea completamente sbagliata.
Ad un certo punto ho cominciato a osservare cosa succedeva in Europa, mentre qui si parlava di festival musicale solo per l’Heineken Jammin Festival. Qual era la differenza? Mega rassegna ma senza servizi. Avevano dei nomi pazzeschi, ma pensavano solo al palco e non a quello che c’era intorno. Poi la volontà, la passione e la forza di dire “mi piacerebbe farlo” son ciò che mi ha fatto passare dall’organizzare le feste studentesche delle scuole superiori a un festival di queste dimensioni. Mi sono chiesto: “Perché in Italia non si può fare un festival come nel resto d’Europa?” Quello che mi dà fastidio è che quando si parla di festival non si parla di esperienza.

Amedeo Lombardi

Amedeo Lombardi

EVERYDAYLIFE: Proprio questo volevo chiederti. Durante l’anno, mentre organizzate la manifestazione, come vi immaginate l’esperienza dello spettatore, il vibe e l’atmosfera che desiderate che si viva?
AMEDEO: Quello che ti dà l’energia per organizzare questo evento è guardare gli occhi dei ragazzi giovani qui alla “casa”. Perché per gli artisti è una questione di gusti. Per esempio per me Mudimbi quest’anno è stata la miglior performance. Quando ho visto Mudimbi ho detto “Wow! Questo ne ha!”; poi lui è una persona empatica, emotiva, l’arte tocca le corde delle emozioni e ognuno ha le sue.
Quello che mi piace, quello che mi fa dire “ok ce l’abbiamo fatta” è  quando lasci qualcosa da raccontare, da ricordare. Cerchiamo di costruire un percorso formativo. Partendo dall’ospitalità a quando arrivi a casa tutto elettrizzato e dici “Wow ho vissuto questo!”. Altrimenti è solo “ho visto un concerto”. L’esperienza di un festival vero è poter dire “sono partito da casa, sono stato la h24, ho conosciuto gente, ho avuto il momento per creare nuove connessioni e relazioni”. In quel caso è festival! Se no son concerti!

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Day 2 – Credits Davide Carrer

EVERYDAYLIFE: Quest’anno Home Festival è stato premiato ancora come miglior festival in Italia; abbiamo parlato del passato dei festival qui, come la vedi per il futuro? Ci credi in una nuova ondata di eventi di questa portata?
AMEDEO: È un discorso complicato per il futuro perché manca un po’ l’esperienza. Dipende da quello di cui parliamo. Non si può parlare di festival per rassegne che durano 3 mesi di concerti. Non credo sia giusto. Ciò che secondo me si dovrebbe fare in Italia da questo momento è incominciare a distinguere la tipologia di eventi e mettere un po’ di chiarezza. Dividiamo ciò che è festival, con l’esperienza di cui abbiamo parlato sopra, dal resto. Parliamo di festival quando ci sono determinate cose.
L’Home Festival perché si è differenziato dagli altri? Perché noi fin dall’inizio abbiamo pensato a quello che succedeva davanti al palco e non solo sopra il palco. Sì, il palco era importante, ma nello stesso tempo il pubblico doveva crescere, doveva abituarsi a determinate cose. Per questo ti dico quando arrivo qua e vedo i ragazzi viverla nel modo giusto, girare per le bancarelle o per i giochi, e creare delle nuove connection, questo significa che abbiamo raggiunto il goal di Home. Altrimenti sarebbero solamente spettacoli.

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Amedeo Lombardi

EVERYDAYLIFE: Per questa prima parte dell’edizione 2016 hai citato Mudimbi. Raccontaci a quali altri artisti e concerti ti sei sentito legato.
AMEDEO: La svolta a livello generale è avvenuta quest’anno. Siamo finalmente completi, il campeggio per noi è stato il miglior artista fino ad ora.
Per le edizioni passate a livello personale mi colpì molto Salmo ai primi periodi. Quando abbiamo chiamato Salmo la prima volta e gli abbiamo dato il main stage è stata una grande emozione.
E poi i Bud Spencer Blues Explosion mi hanno fatto dire “wow!” Quel giorno ho visto veri musicisti, gente con i coglioni.

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Day 3 – Credits Elisa Moro

EVERYDAYLIFE: Ultima domanda. Questa intervista è per Everydaylife.it, e qundi voglio chiederti della tua quotidianità. Hai la fortuna di lavorare tutto l’anno all’organizzazione di Home Festival, ovvero una grande festa. Cosa fai ogni giorno che consideri straordinario?
AMEDEO: Senza dubbio ascoltare musica. Vado a letto con la musica e mi sveglio con la musica. Da quando sono nato, mia mamma l’unico modo che aveva per farmi addormentare era mettermi la radio sotto il cuscino e ancora oggi dormo così. Per dormire sereno devo accendere comunque musica in casa. Radio o cd, l’importante è che ci sia diffusione.

EVERYDAYLIFE: Grazie mille Amedeo. In bocca al lupo per le prossime due serate.
AMEDEO: Grazie ragazzi. Vi aspetto a “Casa”!

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Day 4 – Credits Home Festival

L'autore: Leonardo Maccagnola

Leonardo Maccagnola si occupa di mobile marketing e progetti di comunicazione come freelance. Appassionato di bella musica e film con tanti cattivi, dorme tantissimo, è dipendente dal tabasco e ha paura dell’arrivo delle AI. Vuole diventare nomade digitale per cambiare nazione due volte l’anno.

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