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La piccola Montmartre di Cuneo è una piazza salvata dalla street art

Immaginate un non-luogo, una ferita aperta non solo nel tessuto urbano della città ma anche nell’immaginario collettivo dei suoi abitanti, che ora rinasce anche grazie alla street art contemporanea. Questa è, in estrema sintesi, la storia recente di piazza Boves a Cuneo.

A Cuneo la street art ha ridato vita a piazza Boves, abbandonata a se stessa per anni e trasformata in parcheggio

Foto di Davide Rossi

La piazza è uno dei luoghi più controversi della città: a poca distanza da via Roma e dal centro, fino agli anni Cinquanta del Novecento neppure esisteva. La sua superficie era infatti occupata da edifici medievali, abbattuti per questioni di igiene perché privi di acqua potabile e di altri servizi indispensabili.

A Cuneo la street art ha ridato vita a piazza Boves, abbandonata a se stessa per anni e trasformata in parcheggio

Foto di Davide Rossi

Negli anni Ottanta, poi, quello che era diventato uno spiazzo destinato al parcheggio vide l’inizio dei lavori per la realizzazione di un silos multipiano. Un cantiere che rimase aperto per decenni, contribuendo a deprimere ancora di più questa porzione della città. A lavoro ultimato, l’ulteriore beffa: i cuneesi si erano abituati così tanto a non frequentare la piazza che neppure la possibilità di posteggiare comodamente nel multipiano li spingeva a tornarci.

A Cuneo la street art ha ridato vita a piazza Boves, abbandonata a se stessa per anni e trasformata in parcheggio

Foto di Davide Rossi

Ora questo spazio sta tornando a vivere: tutto merito della street art, in una città con molte sculture ma nella quale questo genere di espressione artistica era totalmente assente. L’associazione dei commercianti della piazza infatti ha lanciato nel 2016 “Arte in piazza”, evento che si ripeterà a settembre anche nei prossimi anni con l’intento di trasformare questa zona di Cuneo in una piccola Montmartre.

A Cuneo la street art ha ridato vita a piazza Boves, abbandonata a se stessa per anni e trasformata in parcheggio

Foto di Davide Rossi

Tanti gli artisti coinvolti, italiani e francesi: su tutti il celebre e poliedrico Patrick Moya. È suo l’intervento di street art più articolato e denso di particolari tra quelli finora realizzati: due soggetti su pareti di cemento che dialogano tra loro e dove naturalmente trovano spazio sia l’avatar dell’artista che la pecora Dolly, malizioso animale rosa che accompagna dal 1999 tutti i suoi lavori.

A Cuneo la street art ha ridato vita a piazza Boves, abbandonata a se stessa per anni e trasformata in parcheggio

Foto di Davide Rossi

Il lavoro più imponente è invece il grande murales che ha trasformato l’entrata del parcheggio sotterraneo: un’opera collettiva eseguita da Otom, Faben e François Nasica, dove campeggia un bel volto femminile in bianco e nero, emblema romantico e nostalgico della bellezza e dell’amore per l’arte, circondato da decorazioni dalle vivaci tinte cromatiche.

A Cuneo la street art ha ridato vita a piazza Boves, abbandonata a se stessa per anni e trasformata in parcheggio

Foto di Davide Rossi

Tra di esse si legge il nome con cui gli artisti stessi hanno voluto ribattezzare la piazza, con l’augurio che il progressivo aumentare delle opere – da settembre 2017 presenti anche lavori di Pao – possa far innamorare di essa anche tutta la cittadinanza, o che quanto meno piazza Boves, superato il suo periodo di oblio, diventi uno spazio frequentato da chi apprezza il “disordine organizzato” della street art. Proprio come una piccola Montmartre.

L'autore: Davide Rossi

Sulle tracce di Indiana Jones da quando era ragazzino, si è laureato in Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo archeologico all’Università di Genova. Tornato nella natìa Cuneo, è diventato giornalista occupandosi di turismo e tempo libero alla redazione del mensile +eventi. È anche guida turistica specializzata per la provincia "Granda".

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