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24 ore di spuntini a Bologna: dove trovare sempre aperto giorno e notte

Se in centro a Bologna cercate un bar aperto dalle prime luci del mattino rischiate di camminare a lungo. La parte di città che si sviluppa all’interno della cinta muraria è solita svegliarsi con calma. In via delle Lame, al numero 4, c’è un posto che trasgredisce questa regola e dalle 5.30 inizia a diffondere in tutta la strada la fragranza della sua pasticceria. ll Bar Miki è un locale che negli anni si è costruito la sua clientela recuperando il rito italiano della colazione “mordi e fuggi” in piedi.

Bar Miki – Foto di Matteo Totaro

Qui, infatti, non ci sono tavolini né sedie; quasi tutto lo spazio è occupato da un enorme banco frigo da cui si può scegliere tra decine di prelibatezze dolci e salate. Dopo un paio di brioche alla crema, tra le migliori che ci è capitato di assaggiare in centro, usciamo soddisfatti e facciamo un giro nella zona del Mercato delle Erbe, a pochi passi dal Bar Miki.

Bar Miki – Foto di Matteo Totaro

La città si sta svegliando lentamente e le botteghe iniziano ad aprire i battenti. Il sole picchia feroce e troviamo ristoro sotto un portico. Siamo avventori da bar, pirati della gastronomia, non mangiamo seduti composti. Più tardi, in via Irnerio al 18/D c’è quel che fa per noi: lo StreeTOAST, una delle ultime proposte bolognesi in campo di street food.

StreeTOAST – Foto via Facebook

I toast sono enormi e ben imbottiti, il proprietario gentilissimo e i prezzi altrettanto gentili. Capiamo subito il motivo del grande successo, chiediamo il conto e ci offrono anche il caffè. Usciti di qui, proseguiamo ancora su via Irnerio e dopo una pausa ristoratrice nei Giardini di via Filippo Re ci dirigiamo al Mercato Sonato all’imbocco di via Tartini, oltre il ponte San Donato.

Mercato Sonato – Foto via Facebook

Da poco il vecchio mercato rionale è stato trasformato in una fucina ricca d’iniziative culturali e gastronomiche. Ecco a voi il Mercato Sonato. All’interno si può scegliere di fare tappa al “Cucinotto”, dove alcune roulotte degli anni ’70 sono state restaurate e allestite per creare una sorta di “cucina viaggiante”, come la chiamano i proprietari, o fermarsi a bere qualcosa al “Bar Sonato”.

La seconda opzione è decisamente quella migliore, non siamo ancora pronti per la cena e una birra fresca è quello che ci vuole. Intanto ci siamo allontanati dal centro ma non avvertiamo nessuna nostalgia: Bologna ha i suoi cantucci da scoprire anche oltre le mura, sotto i ponti all’apparenza fatiscenti, negli angoli più reconditi di periferia che sono spesso un brulicare di eventi che vivono al di fuori dei circuiti mainstream.

Va Mo Là – Foto via Facebook

Riprendiamo via Irnerio per tornare nella zona universitaria. A cena ci fermiamo  da Va mo là, in via delle Moline 3, i cui locali erano occupati fino a poco tempo fa dalla storica libreria del compianto Gregorio Kapsomenos, riferimento necessario per torme di studenti e insegnanti alla ricerca di libri introvabili. Il locale ha cercato di non rompere il filo rosso che lo lega al passato mantenendo l’aspetto di un negozio di libri, con pareti decorate da enormi scaffali pieni di riviste e volumi.

Va Mo Là – Foto via Facebook

La cucina è quella della tradizione bolognese e non delude per qualità e quantità. Proviamo i “balanzoni”, tortelli di pasta fresca all’uovo con mortadella e crema di parmigiano; il palato è soddisfatto e la fame dimenticata. Vendono anche delle belle lampade di design a tema letterario ma le nostre finanze sono ormai compromesse e teniamo da parte gli ultimi spiccioli per gozzovigliare tra i localini che offrono birra fresca e cicchetti a pochi euro fino a tarda notte.

Al Mi Furner – Foto via Facebook

L’ultimo posto in cui naufraghiamo felici nella notte è un luogo storico, ritrovo imprescindibile per chi ama fare le ore piccole: Al mi furner, in via Saffi 1. Se volete viverlo nel momento di massimo splendore letterario vi consigliamo di frequentarlo tra le 2.00 e le 4.00, quando è possibile confondersi con la fauna umana più disparata.

L'autore: Matteo Totaro

Matteo Totaro ha scritto di musica su diverse testate italiane, da Il Mucchio a Rockstar. Ha lavorato per anni con il poeta e scrittore Roberto Roversi, di cui ha studiato i testi per Lucio Dalla, curato l’editing di alcuni testi e sistemato l’archivio bibliotecario. Nel 2013 ha fondato con Valerio Grutt la casa editrice KEKET. Insegna materie letterarie, vive tra Bologna e il Gargano.

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