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La piadina che fa tendenza: I 5 migliori locali della Riviera Romagnola

La piadina e i cassoni (o crescioni) in Romagna sono il cibo di strada che tutti conoscono. Prima di essere un cibo di strada, la piadina è un cibo che sa di casa, di farina, di serate attorno alla stufa.
Dovunque da Imola a Cattolica si trova con molta facilità, la piadina Riccionese però è sottile, sottilissima, mentre salendo verso Ravenna diventa via via più spessa. La piadina di Ravenna, di Cesena, di Forlì è soprattutto un cibo di strada, ma ci sono dei luoghi, soprattutto sulla riviera tra Rimini e Riccione, dove i ristoratori si sono inventati qualcosa di più, facendolo diventare un vero e proprio cibo da ristorante.

In questa classifica non trovate delle piadinerie ma dei locali a tutti gli effetti, dove potete fermarvi e gustarvi un piatto per un pranzo, un aperitivo o una merenda. La ricetta tradizionale della piadina viene servita nel modo più classico, come nella versione squaquerone, crudo e rucola, ma si sperimentano e si trovano abbinamenti nuovi, come quella con le sarde, o con l’hamburger di chianina, o ancora con la nutella per i più golosi.

1. Dalla Lella
Viale Rimembranze 74/A, Rimini

Dalla Lella Credit: Claudia Casadio

Dalla Lella

Questo negozietto si presenta con un grande bancone con prodotti caseari e salumi, subito dietro una grande cucina a vista. La particolarità di questa piadina è quella di essere sfogliata, quindi “come una volta”. Si può prendere da asporto o consumare ai banconi del negozio. Un posto accogliente e moderno subito fuori il centro storico di Rimini.

2. Nud e Crud
Viale Tiberio 27/29, Rimini

Nud e crud Credit: Claudia Casadio

Nud e crud

A due passi dal borgo felliniano di San Giuliano e dal ponte di Tiberio, questo posticino è sempre molto frequentato sia da turisti sia da persone del luogo. Si affaccia sulla strada come un ristorantino con tanti tavolini colorati all’aperto. Nelle combinazioni con cui vengono proposte sono utilizzati diversi ingredienti a km zero e non manca l’originalità, come nel pid-burger (piadina con hamburger di carne di prima scelta) o nel Pidnir (piadina con le mazzancolle e nero di seppia nell’impasto).

3. Kalamaro piadinaro
Viale Ceccarini 134, Riccione

Kalamaro piadinaro Credit: Claudia Casadio

Kalamaro piadinaro

Questo ristorantino si trova in viale Ceccarini, nel cuore di Riccione. È un locale grande con un bancone che ricorda i pub anglosassoni, ma con tanti tavolini all’aperto che riportano immediatamente all’atmosfera della riviera, giocosa e frivola. Ottimo per una pausa pranzo, ma anche per una cena informale. È il primo classificato per l’Emilia Romagna nella classica Gambero Rosso sullo Street Food.

4. Bar Ilde
Via Covignano 245, Rimini

Bar Ilde Credit: Claudia Casadio

Bar Ilde

Questo posto si trova sui colli di Covignano, poco lontano dal centro di Rimini, in una posizione un po’ isolata ma molto suggestiva. La signora Ilde a Rimini è una sorta di carta di identità della vera piadina, quella tradizionale. Lei non sta più ai fornelli ma tutto quello che esce dalla cucina passa dalla sua supervisione e il prodotto è decisamente superiore alla media.

5. Casina del bosco
Viale Antonio Beccadelli 15, Rimini

Casina del bosco Credit: Claudia Casadio

Casina del bosco

Questo localino dai tavolini di legno chiaro e dall’atmosfera giovane e frizzante si trova a Rimini, a due passi dal lungomare. La chicca del locale è sicuramente la possibilità di mangiare in terrazza. Tra le eccellenze del menu ci sono i formaggi e la piadina vegan.

Girovagando in questi posti non si può che constatare come la piadina della riviera sia diventata un’arte: da un cibo povero, nato come necessità, è diventata talvolta un piatto informale, talvolta un piatto gourmet. La piadina guarda al passato ma si proietta verso il futuro, attraverso le sperimentazioni ma anche attraverso i vari contesti in cui viene servita.

Credits delle foto: Claudia Casadio

L'autore: Claudia Casadio

Claudia Casadio è un architetto appassionata del mondo del food. Adora viaggiare e il suo blog è nato durante il suo anno di studi in Francia. Si definisce vagabonda perché ancora non si è stabilizzata da nessuna parte. Con base a Ravenna si è sempre spostata per periodi più o meno lunghi, sempre armata di reflex e taccuino.

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