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Se cercate uno skatepark a Palazzolo, guardate nelle vecchie piscine

Ricordo bene i due scivoli. Quello giallo era lungo e tortuoso, lento e divertente. Quello rosso, invece, era breve e adrenalinico, con una ripida discesa che ti faceva mancare il fiato.

Erano gli anni Novanta e le estati correvano veloci tra compiti delle vacanze e ghiaccioli al limone. Poi la crisi, l’apertura di grandi parchi acquatici e la voglia di novità trasformarono questo luogo idilliaco in un cimitero del divertimento. Ci passai di fronte anni dopo in bicicletta e, spiando dai rovi che ricoprivano la recinzione, notai come l’abbandono avesse trasformato quel posto: la natura si era impadronita degli spazi, ricoprendo vasche e scivoli, quasi a nascondere per sempre il luogo che fu.

Sto parlando della storica Piscina Azzurra di Palazzolo sull’Oglio, un punto di riferimento per noi bimbi nati a ridosso dei Novanta, chiusa all’inizio dei Duemila. Una storia all’apparenza triste, ma dall’epilogo straordinario: due anni fa, infatti, alcuni giovani volenterosi del territorio si sono fatti avanti con l’amministrazione comunale, per riqualificare questo luogo abbandonato facendo in modo che non venisse travolto da un’edificazione selvaggia e salvando il parco. Da qui l’idea di far nascere un punto d’aggregazione per giovani, mettendo al centro di tutto la costruzione di uno skatepark nelle vecchie vasche. Ecco quindi che i ragazzi di Città In Testa (una lista civica molto attiva sul territorio), aiutati da Sebastiano Rossi, noto skater nativo proprio di Palazzolo, e da un architetto, hanno messo in pista un progetto tanto ambizioso quanto straordinario.

Ho deciso di fare due chiacchiere proprio con Seba, per farmi raccontare le evoluzioni del progetto e i prossimi capitoli di questa bellissima storia.

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EVERYDAYLIFE: Ciao Seba, come stai?
SEBASTIANO: Benone! Tra corsi di skate, la nuova avventura di Palazzolo e il lavoro da cuoco mi tengo parecchio impegnato, ma sono entusiasta di quanto stiamo realizzando.

EVERYDAYLIFE: Ci racconti rapidamente di cosa stiamo parlando?
SEBASTIANO: Stiamo parlando del futuro nuovo skatepark di Palazzolo, realizzato in 650mq di vasche abbandonate, nell’ex Piscina Azzurra. È un progetto di recupero di un luogo abbandonato, che ha l’obiettivo di farlo tornare in vita e regalare qualcosa di nuovo alla comunità. L’idea è di realizzare un progetto ampio, che comprenda non solo lo skatepark ma anche area concerti, bar, luoghi di aggregazione…

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EVERYDAYLIFE: Come mai proprio tu?
SEBASTIANO: Beh, anzitutto sono un local. Faccio skate da decenni e conosco molto bene la scena nazionale. E poi ho alle spalle la costruzione di altri due skatepark: il Creedence di Castrezzato, realizzato completamente in cemento con la modalità DIY (per necessità, più che per volontà), e lo skatepark in legno di Sestri Levante, costruito in un bosco. È singolare come alla base di tutto ci sia sempre la voglia di giovani locali di mettersi in gioco e darsi da fare… Sono passati tanti anni dal mio primo skatepark ma l’entusiasmo c’è sempre. E quando mi hanno chiesto una mano, ho colto la proposta con entusiasmo!

EVERYDAYLIFE: Da dove siete partiti?
SEBASTIANO: Abbiamo cominciato da una sorta di brain storming portando idee “al rialzo”. Il progetto iniziale proponeva, oltre allo skatepark, una ciclofficina, un circolo fotografico, cineforum all’aperto, un orto urbano, uno spazio per concerti, sala prove, sala di registrazione…Un sacco di cose.

Poi beh, scoperto il budget, abbiamo cominciato a limare i nostri obiettivi.

EVERYDAYLIFE: Quando è cominciato il tutto?
SEBASTIANO: L’idea è del 2014, ma abbiamo cominciato a lavorare concretamente sul progetto preliminare nel 2015.

Alla base, come già detto, c’era l’idea di riqualificare le tre vasche, realizzando, per ognuna, delle strutture adatte alle differenti discipline dallo skate: una street, una bowl (con linee più morbide) ed una pool (il tipico fagiolo americano con raggi più impegnativi). Abbiamo presentato il progetto in consiglio comunale ed è stato approvato, anche alla luce del fatto che si basava su concetti di “riqualifica” e “riutilizzo”, che molto spesso combaciano con “risparmio”. Inoltre, abbiamo rimosso l’amianto, bonificando così un’area vicina a case e parchi pubblici. Il comune ha fatto un grosso sforzo, ma è stato aiutato anche da un privato, che ha stanziato un budget sostanzioso che ci ha permesso di terminare il progetto in modo funzionale. Le fasi successive sono state l’approvazione del progetto esecutivo e la gara d’appalto, vinta da un’azienda di Bergamo che già aveva costruito gli skatepark di Polaresco e Gratosoglio, seguiti dall’amico Paolo Baruffo. Ed ora siamo qui: i lavori sono iniziati e termineranno in autunno. Inaugureremo ufficialmente nella primavera del 2017 con una festa, ma lo skatepark sarà fruibile già da ottobre – novembre.

EVERYDAYLIFE: Come sarà la struttura?
SEBASTIANO: Abbiamo potuto lavorare solo su due vasche, a causa del budget limitato: la prima (vasca grande) sarà un ibrido tra street e bowl, con bank to bank canadese con rail, bank to bank, rail in discesa, muretto in discesa, gobbe, vulcani e rainbow. La seconda vasca sarà una bowl innovativa, con spina messa per lungo, disegnata da Marco Morigi, un progettista di skatepark di Ravenna che ci ha dato una grossa mano a titolo gratuito e che non smetterò mai di ringraziare.

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EVERYDAYLIFE: È stato facile?
SEBASTIANO: Assolutamente no. E non parlo solamente del discorso economico. Tutto è stato possibile grazie all’apporto gratuito di molte persone che ci hanno creduto. Siamo arrivati in uno scenario apocalittico, con piante cresciute nel cemento e anni di totale abbandono. Tante persone che credono e vivono lo skate si sono offerte per dare una mano nella bonifica, smantellamento e demolizione. Ma l’apporto è stato dato anche da persone “esterne” al mondo skate: alpini, protezione civile, l’Associazione Linea Catartica…Tutti hanno lavorato gratuitamente per realizzare qualcosa di nuovo.

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EVERYDAYLIFE: E quindi come vivrà lo skatepark?
SEBASTIANO: Alla base ci sarà un gruppo di volontari, che forse formeranno un’associazione proprio per lo skatepark. Ci sostenteremo col bar e faremo camp estivi di skate, oltre alla classica scuola. Inoltre, visto che al momento non ci sono i soldi per ristrutturare il bar pizzeria, i bagni e le docce, mureremo tutto per poter realizzare un wallpaper per graffiti. In futuro, poi, parteciperemo a qualche bando per sistemare il bar e l’area per un’associazione artistica-culturale.

Abbiamo tantissime idee: l’area per lo slackline nel parco, amache per zona relax, area picnic, cineforum…È tutto in divenire, gli spunti non mancano!

Ok, mi è tornata la fotta…Ora non c’è che da aspettare e rimettere i piedi sulla tavola, per poter surfare nel bel mezzo della pianura Padana. Fai passare l’estate e vai in Via Gavazzino, a Palazzolo sull’Oglio (BS). Ne varrà certamente la pena!

Tutte le foto sono per gentile concessione di Sebastiano Rossi.

L'autore: Michele Pagani

Michele Pagani è consulente di digital strategy, mobile e web marketing. Ex research assistant presso l'Università Bocconi di Milano, vanta una profonda conoscenza del mondo digital. Ha all'attivo il lancio di due startup ed è cofondatore della web agency NPCREW. Viaggia ogni volta che può, adora i burritos, le discese in neve fresca e i Sigur Ròs.

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