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Tra rap e cantautorato: chiacchiere con Fausto Zanardelli

Saper camminare sulla sottile linea che separa rap e cantautorato, districandosi con rime argute tra major ed etichette indie, senza mai snaturare la propria essenza, non è mai facile. Specialmente in Italia, dove il mondo della musica è tanto complesso quanto legato a logiche rigide e cliché ben definiti. Fausto Zanardelli, noto ai più come Edipo, è riuscito in questa impresa. Nativo del Lago di Garda e milanese d’adozione, è stato protagonista dell’ondata indipendente italiana di qualche anno fa, interpretandola a modo suo, con rime taglienti ereditate dall’hiphop e ritornelli sapienti. Ho deciso di intervistarlo per una serie di ragioni: il suo nuovo disco, l’amicizia che ci lega ed il suo essere “eccellenza bresciana”, fuori da Brescia. Ne è emersa una chiacchierata divertente…Buona lettura!

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EVERYDAYLIFE: Ciao Fausto! Come stai?
FAUSTO: Hey ciao! Va tutto benone…Sta per uscire il mio nuovo progetto e sono super gasato, ha un mood totalmente nuovo in cui finalmente mi riconosco al 100%.

EVERYDAYLIFE: Tutti ti ricordano come Edipo. Da dove hai iniziato la tua avventura?
FAUSTO: È iniziato tutto a fine anni Novanta: avevo 14 anni e facevo rap, militando a Brescia col collettivo Gleastilisti. Furono anni intensi, molti gli stimoli, al punto che già a 18-19 anni il rap mi sembrava qualcosa da lasciarmi alle spalle per evolvere: la scena di fine anni 90 era più radicale e non concepiva proprio il binomio rap-estetica. Ecco quindi che, una volta scoperto il mondo fuori dal Boom Bap, mi accorsi che esisteva altra musica e iniziai a fare tutt’altro, specialmente frequentando il SAE Institute, una scuola di Tecnico del suono. Iniziai così a trasformare la musica nel mio lavoro, come fonico, prima a Milano e poi di nuovo in provincia, sia in giro per locali che in studio. Da lì alla mia prima autoproduzione, diventata disco, il passo fu breve. Ci ho creduto, ho registrato e mi sono occupato della promozione in maniera autonoma, fino al secondo disco, quando arrivò Foolica Records che contribuì a farmi affermare nel panorama indie del momento.

EVERYDAYLIFE: E poi?
FAUSTO: E poi arrivò nella mia vita Dargen D’amico, che mi aiutò nella realizzazione del mio terzo disco, facendomi virare nuovamente verso il rap. Il disco fu realizzato con la sua supervisione ed uscì con Universal: fu l’apice e il compimento del progetto Edipo, l’ultimo felice capitolo di una splendida avventura. Ora, però sento che è il momento di cominciare un nuovo romanzo.

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EVERYDAYLIFE: I fan di Edipo rimarranno delusi?
FAUSTO: Non credo…Edipo è ora semplicemente un bel ricordo in cui non mi riconosco più. È arrivato il momento di cambiare, ma la mia impronta si sentirà comunque. Dietro agli pseudonimi, resto sempre io.

EVERYDAYLIFE: Come mai questa decisione?
FAUSTO: Dopo un anno di promozione e concerti non mi sentivo più rappresentato dalla mia creatura e mi dedicavo ad ascolti sempre più alternativi. È stata una scelta non semplice, ma giusta per il mio percorso artistico: avevo le idee molto chiare sul mio futuro e non volevo scendere a compromessi o dipendere da tempistiche e scelte di major ed etichette. Ecco quindi che mi sono svincolato da Universal e Giada Mesi con cui sono rimasto in buoni rapporti, per intraprendere un nuovo percorso e dare sfogo alle mie nuove idee.

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EVERYDAYLIFE: E quindi quale sarà il nuovo progetto?
FAUSTO: Alla base ci sarà un collettivo artistico che coordinerà il tutto, mentre la produzione musicale sarà affidata al duo Mamakass, musicisti/producer con base operativa tra Bergamo e Milano.

EVERYDAYLIFE: So che per motivi contrattuali/organizzativi non puoi ancora dirmi quale sarà il tuo nuovo pseudonimo, ma nemmeno un aiutino?
FAUSTO: Non posso ancora svelartelo, posso solo darti quattro asterischi ****…Diciamo che è una parola che ti fa subito capire quale possa essere l’immaginario sonoro. Comunque, partirà nel primissimo autunno, quindi fra poco sui miei social si saprà tutto.

EVERYDAYLIFE: Musicalmente, di cosa stiamo parlando?
FAUSTO: Diciamo che mi sono re-inzarrito: mi piacciono cose molto più “ignoranti”. È come se avessi passato anni a cercare cose cervellotiche, per poi farmi tornare la voglia di fare musica per divertimento. Mi sono avvicinato alle sonorità rap più cupe del momento, con un suono molto compatto e attuale, ma con la penna di chi scrive da 15 anni. Non voglio che i miei pezzi suonino come troppo colti, né voglio che emergano intenti pop in quello che faccio: nessun ritornello, nessuna hit, nessuna partnership se non spontanea, solamente un flusso di comunicazione, coinvolgimento dei follower, partecipazioni con brand e realtà che reputo interessanti…Insomma, non voglio precludermi nulla.

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EVERYDAYLIFE: Con quale attitudine affronterai il nuovo progetto?
FAUSTO: Diciamo così: se mi piace la pasta con la marmellata, cazzo te ne frega? Se vuoi venire a casa mia a mangiarla okay, altrimenti stai pure a casa tua a mangiare il sushi.

EVERYDAYLIFE: Cosa ascolti ultimamente? Che cosa ti piace?
FAUSTO: Oltre alla pasta con la marmellata, dici? (ride). Mi sono preso bene con la grime ed il nuovo rap inglese, sia per estetica che per sonorità. È un rap tecnicamente molto difficile, ma al tempo stesso molto grezzo. Se devo fare un nome, dico Stormzy.

EVERYDAYLIFE: E invece cosa ti fa cacare?
FAUSTO: Mah, direi tutto questo rigurgito politically democristianelly finto scorrect, i tentativi di mischiare rap e pop troppo marchettari e questi ragazzini coinvolti dalle label in progetti iper trash, di cui non c’è proprio più bisogno. Vorresti una lista? Meglio evitare di fare nomi, ho già abbastanza haters (ride).

EVERYDAYLIFE: Tornando a Brescia, invece, cosa consideri interessante?
FAUSTO: Ora vivo a Milano, ma considero comunque Brescia un territorio fertile. Citerei Mario e Frah Quintale, con cui ho pure collaborato ultimamente, Mista Tolu che per tutto un discorso socioculturale sta lavorando molto bene. Parlando di Indie… beh, i Two Monkeys sono una realtà molto figa, così come gli Aucan, che considero una punta di diamante per le produzioni ed il loro sound sempre all’avanguardia.

Il tempo per l’intervista è finito. Accendiamo un pezzo di Stormzy e ci perdiamo a palare di rap, Tiziano Ferro e street video.
In bocca al lupo, Fausto… Anzi, in bocca al lupo ****!

Tutte le foto sono per gentile concessione di Fausto Zanardelli.

L'autore: Michele Pagani

Michele Pagani è consulente di digital strategy, mobile e web marketing. Ex research assistant presso l'Università Bocconi di Milano, vanta una profonda conoscenza del mondo digital. Ha all'attivo il lancio di due startup ed è cofondatore della web agency NPCREW. Viaggia ogni volta che può, adora i burritos, le discese in neve fresca e i Sigur Ròs.

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