Contornata dalle Prealpi e con la mano tesa verso il lago di Garda, Brescia è una città che meriterebbe di essere più conosciuta, per la sua ricchezza storica e gli innumerevoli luoghi magici che custodisce. Chiamo un amico che come me vive fuori da molto tempo e gli propongo un tour della città, una sorta di saluto a tutti i luoghi del cuore durante la prima autentica giornata d’autunno. Preparo un percorso di massima su Google Maps, scelgo il maglione giusto e in meno di un minuto ho già elencato tutti i “this must be the place”.
Foto di Anna Viganò
Il nostro giro inizia in prossimità di Piazza Loggia, che mi toglie il fiato da oltre vent’anni, con i suoi tavolini al sole e la Loggia che si staglia maestosa. Ci spostiamo in un altro posto del cuore: il Teatro Grande.
Teatro Grande
Se passate da Brescia fatevi il regalo di entrare nel foyer. Il teatro è sempre aperto, e all’interno trovate un ottimo Caffè, gestito camerieri elegantissimi che offrono un servizio impeccabile.
Teatro Grande
Usciamo dal Grande, direzione Santa Giulia per ammirare i fori romani: il lascito dell’epoca romana è corposo, in tutta la città si ritrovano elementi dell’epoca, che rompono l’architettura più classica e lasciano l’essere umano in totale adorazione.
Fori romani
Ma adorare fa venire anche una discreta sete, e allora ci addentriamo nel quartiere che più amo di Brescia per bere qualcosa. Parlo del Carmine, che fino a pochi anni fa era considerato pericoloso e inviolabile, mentre oggi restituisce una Brescia incredibilmente multiculturale e sinceramente impegnata per integrare tutte le culture. Qui è facile trovare artisti, musicisti, piccoli negozi di articoli vintage e gallerie. Un ottimo cocktail al Box, in Contrada del Carmine 23, e ci sentiamo subito meglio.
Fori romani
Manca poco all’ora della cena, così decidiamo di fare un salto in un tempio sacro per noi, che si chiama Kandinski. Paolo Bruno gestisce questo negozio da tempo immemore: un piccolo scrigno letteralmente ripieno di dischi in cui è ancora possibile trovare tesori nascosti.
In vista della cena, ci ributtiamo dentro al Carmine, dove le vie brulicano di persone che parlano lingue di paesi lontanissimi. Se qualcuno mi chiede dove si mangia a Brescia io rispondo sempre: “Al Bianchi”: sia chiaro, parliamo di una città che offre un livello di ristorazione altissimo, potrei scrivere un’antologia sui posti in cui vale la pena mangiare. Ma, ripeto, se qualcuno mi chiede dove mangiare a Brescia per me l’unica risposta è Al Bianchi. Perché il Bianchi è prima di tutto un’esperienza sociale di altissimo livello, un posto in cui il tempo si è fermato.
Il pirlo, il tipico aperitivo di Brescia
È qui che trovi i vecchi a farsi l’ultimo bianchino (è sempre l’ultimo, già dalle 10 del mattino…), giovani che entrano per un panino, personaggi dal discutibile tasso alcolemico che hanno il potere di rimanere immobili a fissare gli astanti per ore e ore senza dire nulla. Il bianco costa 1 euro, e il sabato mattina il passaggio Al Bianchi dopo essere stati al mercato del Carmine è sostanzialmente d’obbligo. Passando alla parte ristorante, trovate tutta la tradizione bresciana: casoncelli, manzo all’olio con polenta, spinaci al burro, una selezione di salumi notevolissima. Ottimi anche i dolci. Lasciatevi consigliare dall’oste per una vera Brixia Experience.
Da Marchino
Chiudiamo la serata da Marchino, in via Trieste 36. Buonissimi i cocktail, ottima la selezione di alcolici. Da Marchino è possibile anche mangiare: se siete in cerca di un pasto informale, un panino o un tagliere di salumi e formaggi segnatevi questo posto.
È ormai sera tardi, la città è avvolta dalla nebbia, per le strade tanta, tantissima gente. Ci spostiamo a casa di amici ad ascoltare della musica, mentre penso che Brescia non avrà il mare e il clima non sarà dei migliori, ma amo questa città alla follia per la sua eleganza, la sua diversità e il suo patrimonio. Fatevi un regalo, visitate Brescia (e ricordate che siete anche a due passi dalla Franciacorta).