Se camminate per corso Umberto nel pieno centro storico di Mantova infilatevi nella via più parigina della città: via Oberdan. Qui c’è un cinema dove il proiettore non sta fermo mai.
Il Cinema Oberdan, gestito dall’Associazione Il Cinema del Carbone, è uno spazio dedicato a tutti quelli che conoscono, vogliono conoscere, e vogliono condividere la passione per i film.

Foto di Simone Rega
Laboratori, rassegne, corsi ed eventi: ben presto ci si accorge che i film sono un pretesto per entrare insieme nel Cinema con la C maiuscola.

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Per conoscerne la storia la pellicola va srotolata di circa 15 anni, cambiando anche luogo.
Quello che oggi si chiama Cinema Oberdan nel 2002 era il Teatreno, “posto di fronte alla Stazione dei Treni”. L’idea di aprire un cinema è nata da un gruppo di amici che volevano sovvertire l’andamento negativo delle chiusure dei cinema storici della città, dall’Andreani al Bios. Il gruppo di amici diventa Associazione, e il nome è un concentrato di storie: “Cinema del Carbone”. Come i treni a vapore, come il nome del vicolo dove si trovava il Bios, come le lanterne nero carbone dei vecchi proiettori.

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Nella prima serata si sceglie Metropolis, ma a metà film il proiettore ha un guasto e si decide di finirlo facendo girare la pellicola a mano. Roba d’altri tempi.
Nell’estate del 2011 si conclude l’esperienza del Teatreno. Il gruppo di amici si trasferisce in via Oberdan – proprio nello stesso spazio dove c’era lo storico cinema Oberdan – e da quella data il cinema e l’associazione non hanno più cambiato stazione.

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All’interno, su una parete, un elenco di nomi che hanno contribuito a riaprire il cinema.
Era il 2012, e per l’occasione era stata anche creata una lista nozze per allestirlo, un esempio di azione concreta di cittadinanza attiva. Oggi Il Cinema del Carbone vanta 800 soci e un’energia che lo rende unico. Scordatevi il binomio cinema-sera.

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Qui si può vedere un film d’essai o partecipare ad un evento per tutti i gusti: dalle proiezioni per famiglie a quelle per i bambini, dai film con gli autori ai workshop sulle tecniche cinematografiche, dai corsi di cinema alla danza.

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Per apprezzare in toto la programmazione vi dò qualche spunto, prendete nota: carbone in corso, cinemaschool, cinematime. Curioso anche il “Movieday”, in cui è possibile organizzare una proiezione su richiesta attraverso una piattaforma.

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Il cinema ha una capienza di 80 posti ma, attraverso il principio delle sale mobili, lo spazio si trasforma. Via la tribuna, via lo schermo e diventa uno spazio unico senza ostacoli. È un luogo senza confini, pieno di silenzi e dialoghi, un bar senza caffè, un luogo di incontro fra chi ha la passione per il cinema o semplicemente vuole saperne di più e può consultare la videoteca e la filmoteca.

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Moltissime sono le collaborazioni e i progetti attivi, ma l’evento più suggestivo è stato organizzato nell’estate del 2004 a Castellaro Lagusello, quando il borgo si è trasformato in una lanterna magica.

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Il Cinema infatti si sposta e diventa ambulante: grazie a uno schermo gonfiabile fatto realizzare per essere trasportabile in una macchina lo potete trovare anche in periferia e in spazi aperti.

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Tra il Teatreno e l’Oberdano sono molti i registi ad essere stati ospitati: Luigi Lo Cascio, Franco Piavoli, Lucio Pellegrini, Luca Vendruscuolo. Gli aneddoti più curiosi rigurdano Corso Salani, il primo ospite in assoluto, che per la timidezza si nascondeva dietro al calorifero e il regista Salvatore Mereu, che arriva a Mantova dalla Sardegna con i suoi film, allora chiamati “pizze”, sotto braccio.

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Ma se ne volete sapere di più vi consiglio di andare al Cinema Oberdan per farvi raccontare di persona le infinite piccole storie, per partecipare ad un corso o per organizzare un vostro evento. Qui il cinema supera il cinema, e per entrare bisogna scendere nella nera pancia della città. Ne uscirete un po’ color carbone…