Nella mia personalissima lista delle “esperienze da vivere” avevo annoverato anche questa: partecipare a un festival.
Non avrei mai creduto, però, che il mio desiderio si sarebbe realizzato tanto presto né, tantomeno, che avrei avuto l’opportunità di prendervi parte in una veste così speciale come quella di inviata per Everydaylife!
Com’è andata? Ecco, in pillole, cosa ho maggiormente apprezzato dell’edizione 2016 di Home Festival a Treviso.
1. La Line Up
Home Festival negli anni è cresciuto, raggiungendo numeri importanti (nell’arco delle cinque giornate di questa edizione i visitatori sono stati circa 88mila) e, soprattutto, riuscendo sempre più nell’impresa di allinearsi agli altri festival europei come lo Sziget, Glastonbury o Tomorrowland che rappresentano il modello a cui gli organizzatori si ispirano.
Quella dell’edizione 2016 è stata una line up interessante ed eterogenea: tra gli headliner del festival c’erano artisti del calibro dei The Prodigy, Editors, Martin Garrix, 2Cellos, Vinicio Capossela e Max Gazzè. Il divertimento maggiore? Per me, sicuramente, la possibilità di passare dalle sonorità originali dei Selton al rock degli Editors, per finire con il dj set house del punto Heineken Experience: tre serate in una!
2. I giochi da luna park
Sfidare gli amici al toro meccanico, giocare una partita di calcio inglobati in bolle di plastica (per chi non lo sapesse, si chiama bubble soccer), lanciarsi in una piscina gonfiabile da un trampolino di due metri di altezza: Home Festival ha ospitato al suo interno, per tutta la durata della kermesse, una mezza dozzina circa di giostre. Per la gioia dei bambini partecipanti – alle famiglie, in particolare, erano dedicate le giornate di sabato e domenica – nonché per quella di chi, come me, non sarà mai troppo ‘grande’ per rinunciare a un po’ di sana adrenalina!
3. Il mercatino
Nell’ampio spazio del festival – che si sviluppava su un’area di 95mila metri quadri – erano anche presenti diversi stand con in vendita oggetti di ogni tipo: occhiali da sole, abiti vintage, accessori stile hipster per i cultori di barba & baffi, volumi di giovani illustratori. Io sono letteralmente impazzita per il progetto TINALS (This is not a love song): all’apparenza delle classiche musicassette, la foderina di plastica racchiude invece all’interno una musicassetta di carta piegata a organetto su cui è illustrata una canzone d’amore. Il mio acquisto? “Cara” di Lucio Dalla e “Heroes” di Bowie.
4. HOME FESTIVAL SUN68 HUB