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YEAH!, la community di Trieste per scoprire nuova musica, e nuovi posti in città

Quando qualche mese fa ho visto che a Trieste c’era in programma un concerto di Bobo Rondelli, sono rimasta davvero spiazzata. Cantautore livornese e personaggio decisamente fuori dagli schemi, mi chiedevo che effetto avrebbe fatto sul pubblico triestino.

Il concerto era all’Hangar Teatri, una ex carrozzeria in cui sono convogliate diverse anime e associazioni (Teatro degli Sterpi, Centro Universitario Teatrale, Teatro Nomade, Associazione Arte Studio Danza), ragazzi pieni di idee che hanno scelto di unire le forze per creare un luogo di scambio e cultura “fresco e nuovo”. Un posto aperto, relativamente da poco, dove era da tanto che volevo andare, così ho colto l’occasione. Spazio molto carino, belle facce e il concerto era pieno di gente, tanto da dover aggiungere sedie e… con le persone sedute per terra! Incuriosita dal successo di una serata così particolare, avevo indagato un po’, scoprendo che gli organizzatori del concerto avevano intelligentemente proiettato una settimana prima il notevole documentario di Virzì (L’uomo che aveva picchiato la testa) sul cantautore livornese.

Davvero una bella serata. Assieme a Rondelli, suonavano anche Iacampo e Romastino. Un bel trittico di energie diverse. Era da tanto che non mi trovano a un evento così. Devo dire che arrivando da Firenze, l’unica cosa che mi mancava qua, era proprio l’elettricità di qualche buon concertino a portata di mano. Ma colpa mia. Ancora non avevo scoperto Yeah! Ovvero il gruppo promotore dell’evento.

Nel giro di qualche settimana seguendo la loro programmazione, mi sono trovata dentro posti incredibili: una galleria antiaerea (il Kleine Berlin) illuminata di un blu surreale ad ascoltare il suono minimale e ipnotico del liutista olandese Jozef Van Wissem.

Oppure dentro la altrettanto scenografica Chiesa Evangelica Luterana inondata dal piano espanso del tedesco Niklas Paschburg; per poi scoprire, andando a sentire gli Stray Dogg (Melancholic indie-rock band di Belgrado), un circolo privato nuovo e particolarissimo, avviato da un gruppo di amici in un ex negozio vintage, lo Espace M’old.

Il direttore artistico Marco Valva, mi racconta che dopo aver lavorato a Balcony TV e su Radio Fragola (la radio comunitaria di Trieste che aderisce al circuito di Popolare Network) in un programma con sessions live, alla fine ha deciso, grazie alla collaborazione del gruppo di organizzatori croati del Festival Indirekt (Umago, Capo d’Istria), di provare a metter su un vero e proprio concerto. Era il giugno 2015 e in una delle piazzette più particolari di Trieste (piazza Barbacan) Marco fa suonare questo artista svedese, di origini bosniache, Adna. La cosa piace molto e riesce bene, così Marco inizia a organizzare sempre più concerti, soprattutto al locale sotto casa, il Murphy’s.

Fino a quando nel 2017 decide di unire le forze con Francesco Sinicco, a quel tempo progettista dell’associazione ProjecTS che organizzava il festival “baROCK!”, con il quale mette assieme il progetto “YEAH Showcase and Conference”, di cui condividono la direzione artistica. E io dico – Evviva Yeah!
Trieste è bellissima, è strana, è burbera ma dal cuore tenero; è metafisica e provinciale allo stesso tempo; ha il mare più surreale che abbia mai viso e gli mancava solo una cosa: Yeah! Nella città il cui motto (di cui autoironicamente i triestini vanno fieri) è “Non se pol” (Non si può fare) direi che Yeah ne è l’antidoto.

Cercando di valorizzare e unire la scena triestina con l’energia balcanica, nonché di portare qualcosa di fresco e internazionale (di ottimo livello) in situazioni più alternative e underground, Yeah è riuscito a dare, sicuramente, una proposta culturale diversa, di cui la città aveva assolutamente bisogno.

Trovarsi a un loro evento spesso ti regala quella sensazione di essere altrove, di essere in un posto estremamente vivo in cui sta accadendo qualcosa di unico, come solo gli eventi fatti bene e gli artisti interessanti e professionali sanno creare.

Ma la cosa che più colpisce e mi piace del progetto Yeah è la trasversalità del suo muoversi. In una scena locale in cui ogni progetto tende a chiudersi in piccole realtà autoreferenziali, Yeah riesce a tessere le collaborazioni più disparate. Seguendo gli eventi che organizza scopri tanti locali e situazione diverse e interessanti. I già citati Espace M’old, Klaine Berlin, Hangar Teatri, di cui Yeah ha curato anche tutta la programmazione dei concerti del TACT (Festival internazionale di teatro organizzato dallo stesso Hangar); ma anche lo chic-chettoso Loft , la Centrale idrodinamica del Porto Vecchio, la Casa della Musica, il Teatro Sloveno e tanti altri posti.

Così accade che puoi vederti il concerto di Lee Ranaldo (ex Sonic Youth) in uno dei punti dalla vista più spettacolare di tutta Trieste, il Bastione Rotondo del Castello di San Giusto. Se poi aggiungo che Yeah organizza anche conferenze e incontri con professionisti del settore per creare una maggiore consapevolezza sul lavoro dell’organizzazione di showcase? Lo so, da non credere quanta energia stia smuovendo questa community.

Yeah non sta mai fermo e questo ci piace. Il 23 Luglio ci saranno i Delta Moon + Mik + Sarajevo Tango, in Piazza Verdi. “Le chitarre dei Delta Moon, una delle band più interessanti di Atlanta, Georgia, trasportano il pubblico nel cuore profondo degli Stati Uniti del sud, dove il sinuoso blues del Mississippi incontra i boschi grintosi e vibranti dei monti ‘Appalachi’. La musica dei Delta Moon è una potente miscela di personalità e suoni”.  Mentre il 13 agosto suoneranno, al Castello di San Giusto, gli Algiers + Tavora + Yeahki. “Algiers è Algeri, capitale dell’Algeria: “È il simbolo della lotta al colonialismo” spiega il gruppo “un luogo dove si fondono razzismo, violenza, religione e resistenza”. E a unirsi sono anche i generi più disparati: gospel, post-punk e industrial music si fondono per formare un suono unico e perfettamente riconoscibile”. Da tenere sempre d’occhio.

L'autore: Cristina Ki Casini

Filmmaker e insegnante. Dopo un percorso in Lettere e Discipline dello Spettacolo, si laurea in Teoria e Tecnica dei Mezzi Audiovisivi a Pisa. Frequenta la scuola Ipotesi Cinema di Ermanno Olmi e la Masterclass Farecinema di Marco Bellocchio. Lavora per diversi anni presso il Festival dei Popoli di Firenze, come responsabile della formazione e insegnante, poi come responsabile della web tv. Ha inoltre insegnato allo IED (Istituto Europeo di Design) a Venezia e a Milano, all’interno del corso diretto da Silvio Soldini Il Documentario Come Sguardo. Al momento vive a Trieste dove sta lavorando al suo primo lungometraggio e conduce Visioni Personali, un laboratorio di formazione sul cinema documentario. Nel 2016 con il corto TRA LE DITA vince il Globo d’Oro, Premio della Stampa Estera come miglior cortometraggio e altri 18 premi in giro per festival italiani e internazionali.

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