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A night at the Apollo, il club più raffinato di Milano

C’era una volta a pochi metri dal Naviglio pavese di Milano un locale spazioso, arredato in maniera bizzarra fra ispirazioni Maya e trompe-l’œil caraibici. Una sorta di discotecaro tempio dei tempi d’oro del latino-americano più frivolo e disinibito; turistico, se vogliamo usare questo aggettivo prendendolo come sinonimo di monodimensionale e senza profondità.

Foto di Dario De Sirianna

Un posto dove leggenda narra che Ronaldinho andasse a ballare dopo le vittorie con il Milan, ma ormai totalmente fuori dai radar non solo della generazione di millenials che nel frattempo aveva invaso il centro-sud della città ma anche del suo stesso pubblico.

Non troppo distante da questo “tropicale” posto aveva casa una coppia di giovani sposi di Trani da ormai qualche anno residenti a Milano. Marcellina e Tiberio avevano da poco dato alla luce la giovane Dea, ma erano pronti a partorire il loro secondo figlio. In cerca di una nuova location per la serata Rollover, si imbattono proprio nel Puerto Alegre – questo il nome del posto – e nonostante l’arredamento trash – non ce ne voglia il compianto Tommaso Labranca – se ne innamorano.

Foto di Dario De Sirianna

Convincono il proprietario a investire fiducia e denaro su di loro e nel locale, a cambiargli pelle e nome, a dargli insomma una nuova chance nel mondo contemporaneo. Nasce così l’Apollo Club, sul modello dei club pettinati newyorkesi e delle Soho House, con una gestione però ibrida, ancora a cavallo fra vecchio e nuovo.

Foto di Dario De Sirianna

Percepita una certa stanchezza nella vecchia proprietà e una discreta voglia di cambiare, Tiberio capisce che è il momento di una svolta radicale e convince con la bontà e la tenacia un nuovo investitore. Il locale passa di proprietà e rinasce nel settembre 2017 con un opening weekend memorabile, con ospiti internazionali e no: dal californiano Dam Funk all’argentino King Coya, dal londinese Femi Adeyemi all’Istituto Italiano di Cumbia.

Rinnovato negli interni, dispone di tre sale: un accogliente bar con divani charleston e arredamento vintage, una enorme sala disco in cui troneggia centrale una gigantesca mirror ball, una terza sala elegante e accogliente, divisa in ristorante per trenta coperti e game room (occhio al ping pong e al flipper d’altri tempi: creano dipendenza).

Apollo si configura così come una realtà perfetta per serate medio-grandi legate trasversalmente alla musica di qualità e alla moda, che vuole diventare un luogo capace di accogliere non solo dalle 21 in poi, ma anche per l’aperitivo, con un rinnovato e coraggioso menu di tapas “alte”.

Foto di Dario De Sirianna

Apollo rimane però soprattutto forte sulle serate, sull’offerta notturna. Non mancherà la nuova stagione di “Rollover”, il free entry party da mille persone a sera che ha riportato la musica disco al centro del panorama milanese, con i suoi guest internazionali e la folta schiera di cool people, modelline, scenester e wannabe (e la selezione all’ingresso).

Foto di Dario De Sirianna

Tornano anche “Il Giardino dei Visionari” – serata artistica in grado di intercettare gli umori dell’underground italico milanese – “Riot” – incendiario happening urbano trap e rap capeggiato dal produttore Mace – “We Riddim” – esperimento fashionable di importazione urbana dei sub-movimenti tropicali urbani anglosassoni – e una serie di nuovi esperimenti fra concerti dal vivo e eventi a tema.

In una Milano sempre più sintonizzata con le altre città europee, sempre più tropicale e internazionale, cercata e ambita anche turisticamente, Apollo rimane il punto di congiunzione – anche ma non solo geografico – fra il sogno pugliese e la realtà metropolitana, fra la terra e – possiamo dirlo… – la luna.

L'autore: Carlo Pastore

Carlo Pastore è host di Babylon su Rai Radio2, direttore del MI AMI Festival e conduttore televisivo della serie di mini-docu Credits su Real Time. Da sempre impegnato fra musica e media, ha lavorato per Mtv e Rai 2, collabora con Red Bull Tv e Club To Club Festival, è socio fondatore dell'agenzia creativa e publisher Better Days. Lo trovate sui peggiori campi della periferia milanese con la maglia della Primiera.

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