La Romagna è terra di castelli e di fortezze; del resto qui fiorì la signoria dei Malatesta che dava forma al suo potere attraverso le rocche che dominavano le vallate. Cominciamo quindi il nostro viaggio dalla principale reggia della famiglia (che porta il nome del suo signore): Castel Sismondo, nel centro storico di Rimini.
Sigismondo Pandolfo Malatesta fece erigere questa residenza-fortezza nel 1437. Oggi rimane solo l’imponente nucleo centrale, ma un recente intervento di riqualificazione ha ripristinato con una pavimentazione moderna la forma della cinta muraria originale.
Fino al 15 luglio, in occasione della Biennale del Disegno, le stanze del castello ospiteranno disegni di Fellini, incisioni di Picasso e di altri artisti.
Fuggiti dal traffico della città, saliamo verso le colline della Vallata del Marecchia, dove è tutto un fiorire di castelli e torri millenarie.
La Rocca di Verucchio, detta anche “Rocca del Sasso” per lo sperone roccioso su cui poggia, fu la culla di Malatesta da Verucchio detto il “Centenario”, che Dante cita nell’Inferno della sua Commedia.
La rocca è interamente visitabile; le scale della torre sono ripide e anguste ma, una volta arrivarti in cima, il panorama ripaga tutta la fatica. Il paesaggio è da fiaba, una scenografia degna de Il Signore degli Anelli: ogni collina ha il suo castello e il silenzio regna sovrano.
All’orizzonte si scorge Montebello, meglio conosciuto come Castello di Azzurrina. Si può forse parlare di castelli senza raccontare di fantasmi?
Leggenda vuole che la bambina albina Azzurrina scomparve nelle segrete del castello inseguendo la sua palla il 21 giugno del 1375 e ancora oggi si ode il suo pianto straziante per le stanze del castello.
La struttura della rocca è maestosa di giorno ma, nella visita notturna, l’atmosfera si fa decisamente più suggestiva. Per i più coraggiosi, l’appuntamento è ogni weekend dal 1 giugno al 26 settembre, alle ore 23:00: visita guidata notturna sulle tracce di Azzurrina, con tanto di sua voce che echeggia chiamando “mamma”.
Rotoliamo verso sud nella valle del fiume Conca, più precisamente nel comune di Monte Colombo. Ad ogni metro scopriamo borghi inediti. Incontriamo il borgo rurale fortificato di San Savino, posizionato su una delle direttrici più importanti dell’entroterra e dotato di basse mura e piccole torri. Il castello di Monte Colombo, a differenza del precedente, è più antico e non è costruito in mattoni ma in selce fluviale.
Se ancora i piedi e il fiato sono dalla vostra parte, potete concludere il tour con l’incantevole castello di Albereto (il cui nome deriva da una foresta di querce, tigli, pioppi e pini). Il nome originario “Castrum Albereti” testimonia l’antica origine romana, mentre la caratteristica scarpata malatestiana risale ad un intervento del 1336. La piazza del castello è oggi una terrazza naturale sulla costa.
Questi sono solo alcuni dei castelli che potete visitare in zona. Disegnate il vostro percorso e immergetevi nella favola.