Ci sono luoghi che accolgono fin da subito, invitano ad accomodarsi e a godere un momento solo per sé. L’Enotema, locale che fa capolino nelle intricate vie del Carmine, è uno di quelli. Ci sono stata per la prima volta per un concerto di Daniele Gozzetti, fantasioso cantastorie e cantautore bresciano dalle sonorità caldissime, e sono rimasta stupita e divertita dai “tavoli condivisi” che nella mia memoria esistevano solo in Emilia.
![Nell'antico quartiere del Carmine di Brescia, una cantina vinicola dove gustare sapori e concertini: dal folk al cantautorato fino al blues](http://everydaylife.it/wp-content/uploads/2019/01/P1655647.jpg)
Foto di Daniele Marazzani
Alberto prende in gestione il locale nell’aprile 2016; ha lavorato 30 anni esatti in campo zootecnico, ma a causa della crisi e di una certa stanchezza si prende un mese sabbatico. A un certo punto arriva un’idea che gli permetta di avvicinarsi alla famiglia a Brescia: perché non aprire un barettino? Casualmente gli presentano una realtà serale, che invertirebbe le sue abitudini di lavorare dalla mattina prestissimo alla sera tardi.
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Foto di Daniele Marazzani
I luoghi dell’Enotema lo colpiscono, probabilmente percepisce tutta la storia e gli intrecci di arte, artigianato e convivialità che ha ospitato negli anni e decide che sarà il suo locale. L’Enotema fa parte di un palazzo di fine ‘400, ristrutturato intorno alla metà del ‘700.
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Foto di Daniele Marazzani
Nei secoli il locale ha cambiato forma e utilizzo svariate volte, accogliendo realtà molto diverse: dalla conceria alla cantina fino alla stalla. Il proprietario attuale lo acquistò intorno agli anni ’30 del ‘900 e lo vide convertirsi via via in magazzino di un pittore-imbianchino, negozio di antiquariato, bar, la piccola trattoria La taverna di Apo, Enotema prima gestione ed Enotema secondo Alberto.
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Foto di Daniele Marazzani
Dato il salto lavorativo Alberto aveva bisogno di capire come impostare il mestiere, e si fa affiancare dal precedente gestore. La spinta della passione non tarda ad arrivare, supportata da tantissima determinazione. È tempo anche di ampliare la scelta dei vini. Pallet, cassette della frutta e una vecchia botte si alternano a tavoli vecchi, scaffali di scambio di libri, ed è bello vedere come questi elementi convivano senza ammiccare ad alcuna estetica radical chic ma comunicando carattere, storia e calore.
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Foto di Daniele Marazzani
La porta, così come il nome, è quella della gestione precedente, «segnata dal tempo perché si è aperta e si è chiusa tante volte». Dalle parole di Alberto si percepisce tutto il rispetto e l’amore che ha per il suo locale, e un talento per avvalorarne i dettagli: il fregio nell’angolo, ad esempio, cui dà risalto mettendoci una bottiglia. «La gente, che entra distratta, ha bisogno di particolari che richiamino l’attenzione, e guarda solo dove ci sono le bottiglie».
![Nell'antico quartiere del Carmine di Brescia, una cantina vinicola dove gustare sapori e concertini: dal folk al cantautorato fino al blues](http://everydaylife.it/wp-content/uploads/2019/01/P1655887.jpg)
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Foto di Daniele Marazzani
Oltre alla passione per i vini Alberto nutre una grande passione per la musica, e mantiene la consuetudine della precedente gestione ospitando dei live, il martedì sera. Il genere dei concerti spazia dal jazz-folk a, quando possibile, dei mesi a tema: pop, blues, rock, cantautori. Le serate jazz sono sporadiche, un’eccezione: nel quartiere c’è già un locale che lo propone e Alberto non se la sente di sovrapporre a pochi metri di distanza la stessa programmazione. I musicisti più conosciuti si alternano agli esordienti.
Per accompagnare la nostra chiacchierata scelgo dalla lista un Ciliegiolo, il nome mi piace, e non solo quello: un rosso toscano dal gusto deciso. Ottimo!
La selezione di vini all’Enotema comprende una ventina di rossi e una quindicina di bianchi, compresi i Franciacorta. Sono tutti vini italiani tranne il Porto, che insieme a Passito e Zibibbo favorisce in modo particolare meditazione e degustazione. A volte Alberto inserisce nella lista qualche novità in linea con il suo gusto e quello dei clienti, se poi il nome è particolare e incuriosisce tanto meglio: sarà una leva a provare qualcosa di nuovo. Nella lista, come contorno al vino, ci sono bruschette e taglieri, e per l’aperitivo stuzzichini vari, fra cui pane tostato e un delizioso hummus con polvere di acacia e poco aglio.
Dopo un’oretta torno a casa, pensando che le geografie di una città siano terribilmente guidate dalla voglia di star bene in luoghi d’elezione, e felice di poter pinnare questo punto sulla mia mappa.