Oggi vi voglio raccontare quella che per certi versi potrebbe essere una favola. Tranquilli, nessuna principessa in pericolo ed eroi pronti a sguainare la spada. Qui le protagoniste sono due e con l’aiuto delle sole proprie forze hanno fondato una “Repubblica Indipendente di Cucito”, in pieno centro storico e più precisamente in corso Mameli. Una delle realtà più nuove e dinamiche presenti in questo momento su territorio bresciano, che di nome fa “Fabrique”.
No, non mettetevi in tiro pensando di ascoltare fashionissimi dj set sorseggiando gin fizz o qualunque altra cosa vada di moda oggi. Qui si parla di tessuti, orli, merletti e grinta.
Incuriosita chiedo loro di condividere con me la storia dietro tutto questo mare di balze e pantaloni svasati e così iniziano a raccontarmi di come fossero partite con meno di zero e con pochissime certezze.
Elena e Francesca avevano un unico obiettivo in mente: aprire qualcosa che le rappresentasse, che fosse autentico e sincero creando una realtà artigianale di abbigliamento e accessori che si fondasse su due principi: passione e condivisione.
La passione è quella per il cucito, per il fatto a mano, per il ritorno in auge della moda sostenibile. La condivisione è nell’idea di poter avvicinare le persone al mondo Fabrique e di farle entrare in laboratorio con loro.
Non una semplice sartoria e lo si evince subito varcandone l’uscio, dove tra capi coloratissimi e lavorati in maniera certosina, puoi trovare una quantità pressochè illimitata di caramelle, racchette da badminton, carte da gioco, bolle di sapone, libri e un pucciosissimo gatto di nome Martino.
Qui l’acquisto torna ad essere un’esperienza familiare, con due padrone di casa pronte a consigliarti al primo piano, zona adibita all’esposizione del prodotto e a creare un momento di aggregazione al secondo piano, location dedicata alla loro scuola di cucito.
Nell’aria aleggia un clima surreale e sorge spontanea la domanda: “In cosa siete diverse dagli altri?”. Prontamente Francesca risponde: “Probabilmente nell’idea di condivisione. Abbiamo sempre pensato che amore e condivisione dovessero andare di pari passo. Accanto alle nostre collezioni di capi, dal giorno della nostra apertura ad oggi con i nostri corsi, abbiamo insegnato a cucire a più di 450 sartine e non abbiamo ancora smesso”.
“Ci piace l’idea di mettere in contatto le persone e di far passare di mano in mano la nostra passione, lasciandola andare senza esserne gelose. Se il tuo posto felice diventa il posto felice di così tante persone significa che stai facendo bene”.
Come dar loro torto. E quindi, dato che vi avevo promesso una favola, arriva la morale. In un mondo in cui le idee e la nozionistica si tengono spesso chiuse in un cassetto per paura di esserne derubati, trovare un’oasi in cui condivisione e convivialità sono le parole d’ordine, è raro e confortante. Lunga vita ai portatori di gaudio e bellezza.