È l’ultimo giorno di agosto e il primo ufficiale di Home Festival 2017, dopo la partenza del Day 0. Sul palco suonano o suoneranno Moderat, Duran Duran, Horrors e molti altri. Tra questi, anche Lorenzo Nasa, in arte Godblesscomputers, che pochi giorni dopo avrebbe pubblicato il suo nuovo lavoro solchi, con degli obiettivi ben precisi: “Dopo un lavoro di registrazione durato due anni – ci racconta – spero di arrivare a più persone possibili. Le aspettative per questo mio terzo disco ufficiale sono di soddisfare chi già apprezzava la mia musica e di far comprendere il disco a chi ancora non mi conosce”.
Ci sarà un filo conduttore tra questo e i dischi precedenti o ci sarà un’evoluzione nel tuo lavoro?
A livello sonoro probabilmente “Solchi” è un disco che si avvicina più a delle sonorità legate alla black music, new soul, hip hop.. Riferimenti un po’ più chiari a quelle che sono le mie radici, al mio background, legato a questi generi.
La tua permanenza a Berlino come ha stimolato e influito nel tuo percorso creativo? Anche Bologna, città in cui vivi, è interessante dal punto di vista creativo. Trovi delle similitudini tra le due città?
Vivere a Berlino è stata sicuramente un’esperienza molto importante a livello artistico, è davvero una città piena di input. È stato bello passarci alcuni anni, prenderne il meglio e portarlo con me come bagaglio di esperienze. Bologna e Berlino sono senz’altro due città culturalmente differenti, ma la cosa bella che le accomuna è l’energia che le persone, straniere o che arrivano fuori regione, portano in queste città.
Se non ci fossero i computer Lorenzo Nasa cosa farebbe?
Sicuramente cercherei e troverei il modo di esprimermi o in un’altra disciplina o con un altro strumento, ho studiato pianoforte per molti anni quindi vengo da una formazione più classica, banalmente se non ci fossero i computer farei comunque musica.
Prima della musica chi era Lorenzo?
Probabilmente la stessa persona che sono adesso, una persona che ha sempre sentito il bisogno di esprimersi. Da piccolo con i miei giochi inventavo tante storie, oggi cerco di fare la stessa cosa attraverso i suoni, quindi la musica è un prolungamento della mia infanzia.
Per chi non ti conosce cosa suggeriresti di ascoltare per conoscere Godblesscomputers?
Suggerisco di iniziare da “Veleno” che è il mio primo disco ufficiale, è breve, ha 7 tracce che rappresentano bene il mio suono, per poi proseguire con “Plush and Safe”, dell’anno dopo, e infine “Solchi”, in uscita l’8 settembre, per conoscere chi sono adesso e il mio attuale percorso.