C’è una parola del dialetto romagnolo che indica quei prodotti che vengono consumati solo per gusto, senza avere un reale appetito. La parola è “Luvirie” e sotto Natale è più che mai attuale. Ecco perché per i regali di quest’anno mi sono messo alla ricerca delle “Luvirie” più sorprendenti in circolazione.
Esiste un posto a Riccione che ha scelto proprio questo nome per raccontare la sua passione per i sapori tradizionali. L’azienda alimentare Luvirie nasce nel 2005 da un’idea di Angelo e Roberto e oggi nella sua sede, oltre al laboratorio, potete trovare anche un piccolo punto vendita.
Dopo aver varcato la porta d’ingresso, penso di aver sbagliato indirizzo. Sono forse in una ferramenta? Dopo gli scaffali “canonici”, con prodotti alimentari e di artigianato locale, intravedo barattoli di vernice impilati, ma l’etichetta “Pittura per papille” dà indizi sul reale contenuto. Nei barattoli c’è una confettura con il 70% di frutta. Poco più in là, ci sono i Lucidanti (con le composte di frutta), gli Smalti (con lo zucchero aromatizzato) e le Tempere in tubetto (con le gelatine di vino e di birra). Assaggio una lacrima di gelatina al Sangiovese su una scaglia di pecorino… Che dire? Spaziale! Il rispetto delle ricette tradizionali delle “arzdore” romagnole e la lavorazione naturale, senza additivi, coloranti o conservanti, restituiscono un gusto autentico e genuino.
Ho trovato il regalo perfetto per gli amici che hanno ironia e amano stupire gli ospiti a cena, ma forse la confezione potrebbe far storcere il naso ad una tradizionalista come mia madre.
Dopo aver fatto un giro per i mercatini che, come ogni anno, popolano Viale Ceccarini per fare spesa di torroni e cioccolati vari, con la scusa di una merenda, mi fermo da Sac A Poche, il laboratorio di pasticceria de La Brasserie. Mentre mi godo la mia cioccolata con panna, Alice mi fa assaggiare la novità di questo Natale: il Panettone. “C’è voluto tempo per studiare la ricetta e trovare gli spazi e i macchinari giusti per interpretare con il nostro gusto un dolce così inflazionato” mi spiega.
Gianluca taglia il panettone con il coltello come si sciabola una bottiglia di Champagne in discoteca. Il profumo, in un attimo, si espande intenso. Alice racconta che la fragranza deriva da una preparazione che non prevede aromi aggiunti, ma “solo” l’infusione nel burro di arancia e cannella, arricchita da bergamotto e fava di Tonka.
Il packaging è una vera chicca: una cappelliera vestita di nastri e fiocchi dorati. Un oggetto desueto, capace di riportare alla mente vecchi ricordi e che, finito il Natale, permette di conservare elegantemente gli oggetti più cari. Con il panettone di Sac A Poche farò felice anche la mamma!
Insomma, soprattutto dopo questo giro mi sono rassegnato: non ingrassare durante le feste è impossibile. L’importante è farlo con stile!