Se siete a Jesolo e avete voglia di un po’ di Venezia e dei suoi cicchetti, la scelta è solo una: il Magazzino delle Scope. Proprio come una volta, quando per ottenere una cameretta in più si faceva spazio nel magazzino di casa, il locale nasce nel 2011 dal recupero degli spazi di Don Claudio, un altro ristorante di cucina creativa.

Foto di Marta Milanese
Dentro il Magazzino delle Scope si trova di tutto perché ogni cosa trovata all’interno degli spazi e stata riutilizzata nell’arredo, rendendo il locale ricco di personalità. Questa sperimentazione si ripercuote in cucina, che predilige i fornitori locali della zona di Jesolo e i prodotti biologici e di stagione, offrendo un menu vario ma composto da piatti semplici e capaci di soddisfare ogni scelta, rendendo il Magazzino un locale libero di accogliere vegani e non.

Foto di Marta Milanese
Seguendo la stagionalità il menu del Magazzino delle Scope cambia ogni due o tre mesi ed è integrato da alcuni piatti special, ovvero con prodotti che durano meno di una stagione. Tra tutti i cicchetti (mezze porzioni) scelgo una zuppa di stagione con carote, sedano e zenzero e dei calamari con la polenta, ma se non fosse che prima o dopo bisogna fare i conti con la bilancia probabilmente avrei preso tutto il menu.

Foto di Marta Milanese
Alla fine rinuncio ai panciotti ripieni di capesante e gamberi con pane abbrustolito, burro saltato, erba cipollina e anche all’hummus, alla pasta e molto altro e premio la mia forza di volontà con un semifreddo alla panna e frutti rossi caldi.

Foto di Marta Milanese
Alla cura per la cucina e all’estro creativo per l’arredo si aggiunge anche l’attenzione che Amos, il proprietario, riserva per l’ecologia. Il bagno del Magazzino delle Scope è la stanza dove con più facilità si riesce a percepire questo suo impegno: il cliente è invitato a utilizzare uno dei tanti piccoli asciugamani colorati anziché la carta.

Foto di Marta Milanese
La sua volontà di applicare le regole del suo privato anche alla sua attività lo porta a eliminare i prodotti chimici dannosi dal ristorante, sostituendoli con prodotti vegetali per la pulizia e macchinari, come sterilizzatori a vapore e ionizzatori.

Foto di Marta Milanese
E poi c’è Mo.mo., ovvero “movimento modernista”, il movimento culturale della famiglia dei proprietari, che si impegna a creare prodotti, fornire servizi e dare voce a diverse iniziative, come ad esempio la raccolta dei tappi di sughero lungo tutto il litorale per dare vita a una raccolta fondi per la costruzione di scuole.