Da come ne parla Massimo, Monte Cruz sembra la sua casa da sempre, mi vuole descrivere ogni singolo dettaglio, ogni accurata scelta che ha portato all’inizio di questa avventura che ha il profumo di nuovo ma una patina di storia impossibile da scindere da Bassano del Grappa.
Il Monte Crocetta, (da qui Monte Cruz) è uno dei luoghi più alti della città, una collina e parco naturalistico ricoperto d’erba, ulivi e fiori, da cui nelle belle giornate primaverili si può lanciare lo sguardo fino alle guglie del duomo da un lato e i merli della Torre Civica dall’altro. Adelino ed Enrico, i soci di Massimo, lasciano trasparire nelle loro battute tutta la sana voglia di restituire ai bassanesi un posto dove dimenticarsi dei problemi e godersi la propria città semplicemente sedendosi e ammirando il panorama.
“I primi ricordi delle giornate sopra Bassano sono molto vecchi – mi racconta Adelino – mia nonna mi diceva che veniva qua col suo primo morosetto”; negli anni ’60 ma sicuramente anche prima, sopra la zona est del paese si risaliva la strada Rivana per trovare un po’ di silenzio e bere qualche “ombra” di vino rosso all’osteria, magari discutendo della piena del Brenta dopo la settimana di pioggia forte. Sensazioni effetto seppia che oggi possiamo solo immaginare ma che donano a questo luogo un valore storico importantissimo.
Al Parco Monte Crocetta si veniva a comprare il latte direttamente dall’agricoltore, le coppie si innamoravano e conservavano i ricordi di sanissime camporelle. Oggi questo stesso promontorio vuole tornare un simbolo, un oasi naturale che sovrasta la città del ponte.
Come un ipotetico protagonista di un romanzo di formazione, Monte Crocetta ha avuto una vita di alti e bassi, vedendo anche momenti molto bui, negli anni ’90, data la posizione protetta dagli sguardi indiscreti è stato terreno fertile per tossici e perdigiorno, la struttura dell’osteria è stata parzialmente distrutta all’interno, la boscaglia era più utile come discarica che come sentiero per le passeggiate.
Dallo scorso Aprile però, Monte Cruz è risorto e tornato a brulicare di persone. Il progetto, pensato a quattro teste si fonda sulla peculiarità dello scenario, sulla voglia dei bassanesi di fare aggregazione e come negarlo, su una proposta eno-gastronomica di livello, totalmente a km 0.
Il nuovo Monte Cruz è bello fuori e dentro, completamente ridisegnato negli interni con materiali visivamente d’impatto come cuoio e vetro, le pareti tinta salvia e il soffitto dorato ti fanno sentire come dentro ad uno scrigno.
Il portico d’ingresso poi, porta alla pedana di legno che costeggia tutto il lato rivolto al panorama, sopra, piccoli tavolini in ferro battuto e due sedie a dondolo che solo a guardarle ti viene voglia di tuffartici e non alzarti mai più. Alla fine della pedana, la nuovissima casetta chiosco firmato ovviamente Nardini, la distilleria locale storica che si sposa perfettamente con l’intento di riportare un pezzo di vita cittadina là in alto, tra aperitivi e dj-set o musica dal vivo, non può che essere il mezzo e mezzo la benzina giusta.
Aprire un locale, un semplice bar o un ristorante in centro città è una vocazione che in tanti hanno; riaprire il Monte Crocetta alla vita sociale è però un impegno quasi morale che va aldilà della semplice imprenditoria degli eventi, è una ricerca dello star bene, visione ed obiettivo comune delle 4 teste pensanti dietro al progetto, diversissime ma complementari: Massimo, Adelino, Enrico ed Alessandro uniscono tutti gli aspetti necessari per accendere la fiamma giusta, perché per riuscire in questo tipo di operazioni servono lungimiranza, senso pratico e un po’ di poesia, non sarà difficile far ri-salire le persone verso quel luogo così pieno di storia ed ora nuovamente anche di vita.