È risaputo che un vizio delle cose belle sia di stare a un passo da noi, ma ben nascoste. L’anima verde di Torino è così: lascia indizi di sé nei parchi cittadini, nelle alberate lungo le arterie principali, ma è solo conoscendo i capillari che si snodano intorno al fiume che è possibile scoprirne la ricchezza. Se c’è una cosa che vale la pena fare a Torino, dunque, è pedalare. E ce n’è per tutti i gusti.
Per chi ama la cultura e il fervore cittadino il punto di partenza ideale è il Parco del Valentino, davanti al Borgo Medievale per poi proseguire, tra uno scoiattolo e l’altro, fino all’Arco Monumentale all’Arma di Artiglieria. Da qui si attraversa corso Vittorio e si scende ai Murazzi, lungo il fiume, per poi risalire all’altezza di piazza Vittorio e attraversare il ponte in direzione di piazza Gran Madre. Dopo aver goduto della vista della cupola girate a sinistra e imboccate il parco Michelotti.
Rimanete lungo il fiume, abbandonate l’asfalto e iniziate a riempirvi gli occhi del verde scintillante dei ginko biloba, le loro foglioline a ventaglio che si agitano sopra l’acqua e le nidiate di giovani paperi dal pelo arruffato sulle spiaggette che si aprono come seni sull’acqua.
Passati sotto il primo ponte proseguirete su un tratto più aperto. Alla vostra destra troverete Casa Goffi, un drink bar con cucina dove sentirsi a casa in qualunque ora del giorno, per un caffè, uno spuntino veloce o un aperitivo. L’arredamento è molto gradevole e la posizione impareggiabile.
Procedendo si giunge a una passerella pedonale sospesa tra la Mole Antonelliana e Superga. Per i meno sportivi o per chi fosse dotato di ruote molto sottili consiglio di imboccare la passerella e tornare indietro sulla sponda destra del fiume.
Per tutti gli altri l’anello continua con la piccola confluenza tra la Dora Riparia e il Po dopo la quale, superato il cimitero di Sassi e qualche mandria di mucche al pascolo per la tosatura dell’erba, si entra nella Riserva Naturale del Meisino e dell’Isolone di Bertolla, situata nella ben più ampia confluenza con la Stura di Lanzo.
Qui potrete osservare più di 100 specie di uccelli – in particolare specie tuffatrici: il tuffetto e gli svassi, con le loro buffe crestine scure ritte sul capo – ma anche andare a cavallo o far salire i più piccoli in groppa a un pony al Centro Ippico Meisino, bagnarvi i piedi o stendere la coperta da picnic.
La strada bianca che si snoda lungo la Riserva porta fino al paesino di San Mauro con il suo antico e suggestivo ponte Vittorio Emanuele, da attraversare per passare alla sponda destra del fiume e chiudere l’anello che vi riporterà in città passando per le distese verdi dell’Area Attrezzata Arrivore e Colletta. L’anello è semplice e ben segnalato, ed è in assoluto il mio preferito per accessibilità e gradevolezza. È adattato a tutti, anche ai più piccoli, considerabile anche per soggiorni brevi.
Nel caso aveste bisogno di affittare una bicicletta un posto interessante è GranBike, in corso Moncalieri 11, soprattutto se avete intenzione di fare l’anello completo e avete piacere di provare una bella bici, gravel o mtb, accompagnati da gentilezza e professionalità. Per tutto il resto si tratta solo di salire in sella e divertirsi!