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Per un palleggio in più: intervista a Davide Pisani, mago del calcio freestyle

C’è chi la palla vuole spedirla in un posto e chi invece non vuole mai liberarsene. Chi ha come obiettivo una porta, un canestro o un incrocio di linee e chi invece ha un solo e unico imperativo: non farla cadere. I primi sono calciatori, cestisti o pallavolisti, il secondo è Davide Pisani, mago del calcio freestyle. Una disciplina recente e ad altissimo tasso di spettacolarità, tutta basata su due elementi cruciali: tecnica e passione, tantissima passione.

Come si diventa campioni come te? Quanto ti alleni?
Ho iniziato a praticare calcio freestyle quasi 7 anni fa, o almeno quello è stato il periodo in cui ho iniziato ad appassionarmi e a provare i primi tricks. Progressivamente ho iniziato ad allenarmi di più e da tre anni mi alleno per circa 2 ore quasi tutti i giorni della settimana, anche di più se sono vicino a delle competizioni. Attualmente sono terzo in Italia e rientro nei Top32 calcio freestylers al mondo.

Immagino che l’inizio di tutto sia stata la passione per il calcio: quando hai deciso di puntare su questa particolare carriera?
Mi è sempre piaciuto giocare a calcio, ho fatto di 2 anni di calcetto e 6 di calcio e soprattutto mi è sempre piaciuto palleggiare. Ho scoperto dell’esistenza del calcio freestyle su YouTube e ho iniziato ad appassionarmi sempre di più a questa nuova disciplina, che ho iniziato a praticare durante l’ultimo anno in cui ho giocato a calcio nella mia società di sempre, la Rogoredo84 di Milano. Da giugno 2011 mi dedico solo al freestyle e ho trovato la mia dimensione. Una delle cose che più mi piace del freestyle è che io sono il protagonista, non c’è un allenatore o una squadra che ti aiutano, soltanto tu e il pallone, tutto dipende da te e così i miglioramenti sono ancora più gratificanti.

Quanto impieghi a perfezionare un nuovo trick?
Dipende. Ovviamente la parte più difficile e snervante è l’inizio: si tratta di provare determinati movimenti per le prime volte. Poi, una volta imparata la base, ovvero il palleggio, si iniziano a provare i tricks più semplici e immediati, per poi passare progressivamente a quelli più complessi che, il più delle volte, derivano dall’unione di movimenti precedenti per crearne uno nuovo, che sia più complesso e allo stesso tempo più veloce.

Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato?
Quella contro il campione mondiale dell’anno scorso, il norvegese Erlend Fagerli, contro cui ho perso nella sfida per entrare nei Top16 freestylers al mondo al Mondiale Open Superball 2016. Ma ho intenzione di rifarmi molto presto.

Quanto talento serve e quanta disciplina?
Sono convinto che tutto dipenda da te stesso, a partire dalla passione, che è il motore fondamentale per andare avanti, dalle ore passate ad allenarsi e dalla disposizione mentale con cui ti poni. Penso che ogni freestyler con gli anni trovi il giusto equilibrio in una continua scoperta delle proprie capacità, che spesso vanno oltre le nostra immaginazione. Non penso sinceramente di essere particolarmente talentuoso, penso più che quello che so fare ora sia dovuto alla passione che mi ha da sempre accompagnato, alla mia voglia di migliorare e non accontentarmi facilmente, al pensiero di poter fare qualcosa che in precedenza pensavo non fossi in grado di fare.

Come è cambiata la tua vita da freestyler negli ultimi anni?
Ci sono state un sacco di novità, alcune assolutamente imprevedibili se penso che ho iniziato il tutto per il puro e semplice piacere di avere una palla tra i piedi con cui passare il tempo. Ho iniziato a partecipare a contest e tornei (prima nazionali, poi europei e mondiali) e a lavorare di questo. Ora ho un sito web personale dove mi contattano per lavori da svolgere in quest’ambito (esibizioni, lezioni, shooting, spot pubblicitari…) e faccio parte di uno dei gruppi di calcio freestyle più rinomati in Italia, la Fast Foot Crew, con cui giro il mondo. In sintesi, da un semplice hobby è diventato molto di più: viaggiare, conoscere persone nuove da ogni parte del mondo, condividere con chiunque mi guardi l’amore per quello che faccio, voglia di crescere migliorando e arrivare al top.

Secondo te quale calciatore sarebbe anche un ottimo freestyler?
Cristiano Ronaldo, Neymar, Pogba. Un calciatore con cui vorrei duettare è proprio Cristiano Ronaldo ma probabilmente, anzi sicuramente, preferirei fare uno show di freestyle insieme a Andrew Henderson, una delle mie più grandi ispirazioni in questo mondo.

L'autore: Marco Villa

Giornalista e autore, dal 2011 lavora per Better Days, dove ricopre il ruolo di redattore per Dailybest.it e Rockit.it e partecipa alla produzione del MI AMI Festival. Scrive di serie tv per Serialminds.com, sito di cui è uno dei co-fondatori. È tra gli autori di E Poi C’è Cattelan, late night televisivo in onda su Sky Uno.

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