L’inizio dell’anno nuovo mi riporta, immancabilmente, al ricordo di quelli trascorsi. Mi affaccio alla finestra, guardo Lecco nel 2018 e non posso fare a meno di pensare a tutte le volte in cui mi sono persa, in questa città. Proprio per non perdermi, fin da piccola ho sviluppato una personale cartina stradale di Lecco, dove unire tutti i punti per me significativi della città e memorizzare così un percorso che li potesse collegare tutti. Ecco le strade del mio passato.
La mia coraggiosa missione iniziava dal Liceo Classico, in Via Ghislanzoni, 7 – lo stesso edificio che era stato una caserma e poi una scuola a indirizzo tecnico. Attraversavo la strada diretta verso l’edificio delle Poste e mi addentravo, a quel punto, per le arterie pulsanti del centro – segnalate significativamente da un cambio nella pavimentazione stradale, che da asfalto diventa travertino.
Proseguivo poi lungo Via Fratelli Cairoli, fino all’incrocio con Via Carlo Cattaneo, che imboccavo svoltando a sinistra. In questo modo, sarei arrivata dritta a una delle mie tappe consuete, e cioè la bottega Equoesolidale.
Le volontarie che si alternavano alla cassa, di solito cortesi signore che chiedevano scusa per la lentezza con cui confezionavano i pacchetti regalo, ci vedevano entrare, me e i miei amici, un po’ intimiditi. Lo eravamo tutti di fronte agli adulti, anche se cercavamo di mascherarlo. Rovistavamo un po’ tra tisane e confezioni di biscotti al cioccolato, prima di uscire, per lo più a mani vuote.
Proseguivamo a questo punto fino in fondo alla via, svoltavamo su Via Roma e poi imboccavamo, a destra, Via Camillo Benso Conte di Cavour, strada dal nome altisonante e degno del luogo che ospitava, cioè la libreria internazionale Cavour, appunto, che oggi è passata nelle mani di IBS. Per la bambina che ero, racchiudeva meraviglie; oggi, invece, mi rivolgo di preferenza alla Libreria Volante, quando esaurisco le mie scorte libresche.
Ma eravamo rimasti a Via Cavour: da qui andavo dritta per Via Mascari e svoltavo su Via Bovara, la stessa della Volante e di un panificio, L’Infarinata, che offre varie prelibatezze, dalle focacce dolci a quelle salate, passando per pani a lievitazione naturale. Anche questo negozio è assente dalle mie memorie d’infanzia: a quei tempi, infatti, c’era una delle botteghe Vaccani, i panettieri di Lecco che hanno vari punti vendita sparsi per la città, e non solo.
Le radici di Via Bovara affondano, per così dire, in Piazza XX Settembre, quella che ha la “vista lago”. Qui la storica pasticceria Pontiggia continua a sfornare i suoi dolci. Il locale è minuscolo, ma dispone di uno spazio esterno, coperto, dove si possono sorseggiare cioccolate e tè.
Questa, di solito, costituiva l’ultima tappa del mio percorso e lo sarà ancora, in questo nuovo anno. Anche se a Lecco – almeno a Lecco – ho imparato a non perdermi più.