Se vuoi conoscere una città davvero, parla con chi la abita da sempre, con chi la ama e non ha mai pensato di tradirla. Se però vuoi scoprirla con occhi diversi dal comune, c’è una sola tipologia di persone a cui puoi rivolgerti: gli artisti. Solo loro sono in grado di attraversare il quotidiano e il normale guardando oltre. Per scoprire la città con altri occhi, abbiamo parlato con quattro di loro: in arte Brescia.
FAUSTO

Foto di Pietro Paletti
Fausto Salvi è un noto scultore bresciano che espone le sue opere anche a Parigi, Londra, Tokyo, New York, padre di due figli meravigliosi e sempre in viaggio. Quando è a Brescia esce spesso dal suo atelier e gira in bici per la città. Il suo posto preferito è il parco Tarello, situato dietro la stazione. Lo spazio aperto centrale è sorprendentemente esteso e libero da ostacoli, con un respiro che in qualche modo fa pensare ad alcune città europee.
Nell’apparente semplicità del disegno riserva molte piccole e sottili sorprese architettoniche che si svelano man mano lo si percorre in lunghezza.

Foto di Pietro Paletti
La corona di edifici è oggettivamente brutta, ma a lui piacciono perché formano una sorta di set metafisico, che sta lentamente cambiando al passo della crescita della vegetazione. Per qualche anno Fausto ha lavorato sul tema degli edifici metropolitani, dei volumi abitativi, della contaminazione (leggi inquinamento) del terreno sul quale sono costruiti e passeggiare nel prato del Tarello lo riporta a certi pensieri che gravitavano intorno al nocciolo del lavoro in questione.
Che ci si cammini, si corra o ci si distenda rimane un parco molto rilassante che, fino ad ora, ha sempre soddisfatto le sue aspettative di relax e concentrazione.
BIRO

Foto di Pietro Paletti
Biro aka Roberto Blesio è un giovane artista bresciano che si è specializzato in pittura, fumetto, scultura ed illustrazione con una spiccata personalità e un segno unico.

Foto di Pietro Paletti
Il suo luogo preferito è il castello di Brescia che sorge sul colle cidneo, in particolare la galleria del Castello, che per Biro è un luogo di pace e tranquillità. Quando ci cammina sente il rimbombo dei suoi passi: la penombra lo rilassa e riesce tramite i giochi di luce a pensare a nuove trame e forme per le sue illustrazioni. Da lì sopra si vede tutta la città e oltre, sembra di camminare sopra le teste della gente e sentirne i pensieri.
ALFI

Un’opera di Alfi
Alfi è uno street artist che crea dei mostri allegri e colorati fatti di carta da appiccicare ai muri della sua città, specialmente nei suoi punti più degradati e spogli. Per lui portare arte a Brescia è soprattutto questo. Gli è sempre interessato intervenire su queste superfici così dimenticate dall’uomo, uomo che pian piano si dimentica anche di se stesso.
Quando può, verso il tramonto, va in via Quinto Stefana dove sono rimasti in piedi dei vecchi capannoni industriali. Da queste parti, troppi muri sono ridotti in questo stato, e per fortuna, così Alfi ci può giocare sopra.
ALBERTO

Foto di Alfi
Ad Alberto Petrò, fotografo bresciano, capita spesso di ritrovare vecchie fotografie, scattate e stampate in camera oscura, lasciate invecchiare per essere un giorno ritrovate.
A volte gli sembra di far fotografie proprio per il gusto di immaginare che effetto potrà fare in un prossimo futuro. Poi quel giorno arriva, e la fotografia ha il potere intrinseco di ricordare, come qualsiasi altro oggetto che ha già avuto una vita.

Foto di Alberto Petrò
La fotografia però ha in più un contenuto. Contiene un pezzo di città che non c’è più. Come quel quel negozio in centro storico pieno di cianfrusaglie buttate a casaccio fin contro le vetrine tra via Raccagni e via Rosa: ora c’è soltanto una fotografia a ricordarlo. Quelle cianfrusaglie di un tempo ora mi sembrano dei tesori inestimabili elegantemente composti. Il potere della fotografia e di una città in movimento.