A pochi passi da piazza Walther, in una piccola strada del centro di Bolzano chiamata via dei Conciapelli, si trova l’Atelier della Pipa: un piccolo negozio artigianale che racchiude storie, ritmi e profumi d’altri tempi: e che potrebbe custodire un regalo di Natale particolare e alternativo.

Foto di Davide Valentini
Se si cammina veloci si rischia di non notare questo piccolo tempio della lentezza, ma vi consiglio di rallentare e di andare a curiosare. Ad accogliervi troverete Bertram Safferling, un mastro artigiano che da più di quarant’anni, partendo da legni secolari, intaglia a mano pipe uniche e che profumano di cose antiche.

Foto di Davide Valentini
Sì, perché la pipa ci porta immediatamente in un altro tempo, reclama un ritmo lento, una gestualità non contemporanea che Bertram, tedesco di Stoccarda ma bolzanino d’adozione (e sposato con una napoletana!), incarna perfettamente.

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“Produco tutto a mano, senza copiatrici e stampi”, mi racconta Bertram. “Si parte dalla forma della pipa, bisogna trovarla dentro il pezzo di legno e poi si segue la venatura naturale che si deve assecondare per creare la pipa perfetta”.

Foto di Davide Valentini
Bertram, che di pipe ne produce quasi 250 l’anno, trascorre le sue giornate lente in bottega, cercando nel legno la forma della pipa perfetta: i suoi gesti ricordano quelli di uno scultore che cerca la forma della sua opera in un blocco di marmo.

Foto di Davide Valentini
Ha interamente dedicato la sua vita alla produzione di pipe di ogni specie, dai modelli per principianti a quelli raffinati extra-lusso creati con ciocchi di centinaia di anni. Lavora con attrezzi antichi e poi tutto a mano, accompagnato da una colonna sonora jazz o di musica classica.

Foto di Davide Valentini
Guardandolo è impossibile non pensare ad alcuni famosi fumatori di pipa dei tempi passati, come i compositori Ludwig van Beethoven e Johann Sebastian Bach; quest’ultimo dedicò perfino un’aria al fumo della sua pipa, la “Sooft ich meine Tobackspeife”. In Italia, l’immagine della pipa è indissolubilmente legata a quella di Sandro Pertini, il Presidente partigiano. Fumatrici donne famose sono sempre state molto meno comuni, ricordiamo le due scrittrici George Sand e Virginia Woolf. “Anche oggi”, mi dice Bertram, “sono davvero poche le donne che fumano la pipa, in Italia sono davvero pochissime ma in Danimarca invece è una cosa più comune”.

Foto di Davide Valentini
“Bolzano è una città internazionale e a misura d’uomo”, racconta Bertram “dove è possibile muoversi anche solo con la bicicletta. Lungo il mio tragitto quotidiano casa-lavoro a volte mi fermo al Temple Bar, un angolo di autentica Irlanda nel cuore della città. Si parla solo inglese e le birre speciali di Natale sono fantastiche. Io amo soprattutto quelle scure, perfetta combinazione con la pipa”.

Foto di Davide Valentini
Tornando nell’atelier di Bertram si respira profumo di tabacco, mischiato al profumo di legno e di aghi di pino; per chi volesse imparare l’arte del mastro pipaio, Bertram organizza dei worskhop per passare il testimone delle sue conoscenze a nuove generazioni. “Sono un artigiano della pipa, non un artista: l’arte per me non si può spiegare, descrivere, ma soprattutto non produce oggetti d’uso”. Certo è che le sue pipe sono talmente belle che viene voglia di collezionarle come unici e formidabili oggetti di design.