Spostandosi leggermente dal centro di Mantova, in via Benzoni, si arriva di fronte a un piccolo cinema d’essai, il cinema Mignon. Arrivo di fronte all’entrata, davanti a me si para un uomo alto che mi guarda con fare circospetto: “Sono io”, mi dice, poi non aggiunge altro e mi indica di entrare nel cinema.

Foto di Mario Blaconà
Questo signore è Agostino Cenzato, fondatore e proprietario del Mignon. Ci accomodiamo su due sedie fuori dalla sala cinematografica, lui aspetta in silenzio che gli faccia la prima domanda. Una volta inquadratomi comincia a rispondere con piacere alla chiaccherata: “Nel 1976 facevamo il liceo e ci piaceva andare al cinema, a Mantova ai tempi non c’era molto per chi voleva vedere film diversi dal solito, e così abbiamo deciso di fare una sala per i fatti nostri. Questo locale era in disuso, ma in un’estate ci siamo rimboccati le maniche per sistemarlo e ce l’abbiamo fatta. La prima sera che abbiamo aperto il portone c’era un sacco di gente che aspettava. Con il passare degli anni siamo riusciti a portare avanti rassegne su grandi registi che nessuno conosceva, mi ricordo come se fosse ieri il ciclo di film su Fassbinder. Abbiamo seguito sin dagli esordi il lavoro di Jane Campion, solo che quando ai tempi abbiamo chiesto al distributore di darci Lezioni di piano non sapeva neanche che film fosse. Quella stessa sera del ‘93 in cui qui arrivò la pellicola il film vinse la Palma D’Oro al Festival di Cannes. Ed eccoci qua nel 2018 a fare ancora cinema. Oggi si fa sicuramente più fatica, ma andiamo avanti. Resistere, resistere, resistere!”

Foto di Mario Blaconà
Agostino si prende lunghe pause prima di parlare, come se pesasse attentamente ogni parola. Ogni tanto entra qualcuno a chiedere informazioni sul film in cartellone: La casa dei libri.
“Quando cammino per strada incontro ancora qualcuno che mi ferma e mi fa i complimenti per aver proiettato un film di Zhang Yimou trent’anni fa. Poi ogni tanto arriva qui qualche amico cinematografico che ci onora della sua presenza e della sua amicizia, di qui son passati e passano personaggi come Mimmo Calopresti, Nanni Moretti, Rocco Papaleo, Sabina Guzzanti, Bruno Bozzetto, Joshua Held”.

Foto di Mario Blaconà
Il cinema Mignon ospita ogni agosto il Mantova Film Fest, all’interno del quale vengono presentati tutti i film più importanti della stagione, con particolare attenzione al cinema italiano. In questa edizione si è andati dal grande cinema di Matteo Garrone, con Dogman, fino all’ultimo documentario del giovane regista Enrico Maisto, La Convocazione, passando per le versioni restaurate (marchio Cineteca di Bologna) del capolavoro di Michelangelo Antonioni, L’avventura. A novembre è prevista una rassegna sul ’68, all’interno della quale ci sarà la presentazione dell’ultimo documentario di Wilma Labate, Arrivederci Saigon, insieme ad altri grandi classici come Il laureato e Easy Rider. Altre rassegne seguiranno poi e dureranno fino a dicembre, tra cui una serie di film sulla montagna (tematica che al Mignon viene sviluppata ormai da diversi anni), sul lavoro e sul cinema di famiglia.

Foto di Mario Blaconà
La sala è lunga e stretta, si vede che è stata costruita in tempi in cui il luogo-cinema era un’altra cosa, uno spazio di comunione e raccoglimento, dove rifugiarsi dallo scorrere del tempo: “Quelle poltrone lì non le ha nessuno, una volta erano bianche e rosse, i colori del Mantova. Le cinque poltrone nere che vedete in mezzo alle altre invece corrispondono alle lettere del nome Paolo, un mio amico architetto che le ha progettate e che ha voluto, a modo suo, lasciare una firma. E poi sono i posti segnati per me e per gli altri quattro amici che hanno fondato il Mignon. Quello che vedi lo abbiamo costruito tutto noi, con le nostre mani”.

Foto di Mario Blaconà
Mentre chiacchieriamo Agostino si ferma, mi guarda e mi dice lentamente: “Mi sa che mi troverò sempre d’accordo con la minoranza delle persone”: Nanni Moretti, Caro Diario. Resistere, resistere, resistere.