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Metti una mattina in giro per Piacenza

Il nostro percorso parte dalla stazione di Piacenza alle ore 9, quindi alle ore 9.15 (Ci scusiamo per il disagio). Una volta usciti, ci troveremo di fronte ai giardini Margherita, a mio parere una delle zone verdi più belle di Piacenza.

Si arriva in stazione e si sta in giro a Piacenza tra vie, corsi, chiese e giardini, con finale obbligato in una istituzione delle trattorie piacentine

Foto di Daniele Villa

Alla fine del parco si sbuca su Via Alberoni che ben presto si unirà a via Roma, via multietnica e una delle strade più antiche e caratteristiche della città. Così come caratteristico è l’odore di picante tanta scipolla che rimarrà per sempre sui vostri vestiti. Ma non preoccupatevi, Piacenza è piena di profumerie.

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Foto di Daniele Villa

Se volete, visitatela un pochettino a ritroso e poi tornate sui vostri passi fino all’altezza di Via Legnago, dove gireremo a sinistra per sbucare in Piazza Duomo. Piazza Duomo è famosa per la cattedrale che contiene splendidi affreschi e opere di grande valore, in particolare quelle del Guercino, e anche perché si possono udire imprecazioni di ogni genere e in varie lingue: la piazza è infatti troppo piccola per fotografare bene il Duomo. Da qui giriamo su Via Chiapponi e in brevissimo tempo ci ritroveremo in Piazza Sant’Antonino.

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Foto di Daniele Villa

È un luogo molto vivo di Piacenza e ospita 3 attrazioni principali:
-La basilica di Sant’Antonino, con un bellissimo chiostro interno.
-Le poste centrali, in un palazzo talmente antico che ci veniva San Paolo a spedire le lettere ai corinzi.
-Il Teatro Municipale che ospita numerosi spettacoli di rilievo

Si arriva in stazione e si sta in giro a Piacenza tra vie, corsi, chiese e giardini, con finale obbligato in una istituzione delle trattorie piacentine

Foto di Daniele Villa

Dopo aver visionato queste 3 architetture proseguiamo su Via Sant’Antonino fino ad incrociare Corso Vittorio Emanuele.
Come in molte città “Il corso” è la via principale dei negozi, dove in genere le ragazze vanno a comprare dei vestiti mentre i ragazzi vanno a prendere dei bellissimi 2 di picche.

Si arriva in stazione e si sta in giro a Piacenza tra vie, corsi, chiese e giardini, con finale obbligato in una istituzione delle trattorie piacentine

Foto di Daniele Villa

Dopo aver speso tutto camminando sul corso, lo scenario si apre su Piazza Cavalli, il simbolo della città di Piacenza. Chiamata così per i 2 monumenti equestri posti ai lati della piazza, è il ritrovo principale dei piacentini che per essere più specifici e volgari dicono “Ci si trova sotto le palle del cavallo”.

Si arriva in stazione e si sta in giro a Piacenza tra vie, corsi, chiese e giardini, con finale obbligato in una istituzione delle trattorie piacentine

Foto di Daniele Villa

Di Piazza Cavalli però, non tutti sanno che è tagliata in due dal quarantacinquesimo parallelo, rappresentato da una linea di mattonelle scure a segnalare di essere a metà strada tra l’Equatore e il Polo Nord.

Si arriva in stazione e si sta in giro a Piacenza tra vie, corsi, chiese e giardini, con finale obbligato in una istituzione delle trattorie piacentine

Foto di Daniele Villa

Alla sommità della piazza parte via Cittadella ed è qui che dovremo infilarci per arrivare a Palazzo Farnese. Palazzo Farnese è uno dei monumenti principali (e più belli) di Piacenza e ospita i musei civici e l’archivio di stato.

Nei Musei Civici troviamo numerose opere d’arte e reperti di grande valore artistico e storico tra cui spicca il celebre “fegato etrusco”. È un modello in bronzo che raffigura il fegato di una pecora, sul quale sono incisi simboli e nomi di divinità che testimonierebbero l’usanza degli etruschi di sacrificare questo tipo di animali per le loro pratiche religiose.

Si arriva in stazione e si sta in giro a Piacenza tra vie, corsi, chiese e giardini, con finale obbligato in una istituzione delle trattorie piacentine

Foto di Daniele Villa

Dopo il fegato etrusco sentiremo sicuramente il richiamo dello stomaco italiano, quindi ci avviamo verso l’ultima parte del nostro viaggio, il pranzo. Usciti da Palazzo Farnese dirigiamoci a sinistra su Viale Risorgimento, due passi nemmeno e giriamo su Via Campo della Fiera che diventa Via Camicia.

Si arriva in stazione e si sta in giro a Piacenza tra vie, corsi, chiese e giardini, con finale obbligato in una istituzione delle trattorie piacentine

Foto di Daniele Villa

Qui, sulla destra, troveremo la mitica Trattoria da Vittorio che per i piacentini è un’istituzione. Vittorione, chiamato così per la sua stazza, cucina infatti i piatti più abbondanti di tutta l’Emilia e tra i meno costosi.

E mangiare qui, grazie alla presenza costante a ai consigli di Vittorio, non è solo un’esperienza culinaria ma rappresenta proprio un insegnamento di vita. Ora il nostro percorso può dirsi veramente completo e potremo tornare alla stazione, che da qui dista circa 15 minuti a piedi. È tanto? Non per quello che abbiamo mangiato.

L'autore: Daniele Villa

Daniele Villa è un autore satirico nato a Piacenza che da alcuni anni ha lasciato la famiglia per andare a vivere su internet. Collabora con diversi comici, programmi Tv e riviste satiriche che si vergognano di lui. Con il nickname @Zziagenio78 è seguito da oltre 50 mila persone su Twitter di cui solo 49 mila lo vogliono picchiare.

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