Al centro di Piazza Mazzini, conosciuta come centro della vita notturna jesolana, sorge un gigantesco albero di Natale, illuminato nel freddo del primo mattino. Sembrano i primi istanti di una festa che sta per prepararsi, mentre si alzano le serrande dei settanta stand di Jesolo Christmas Village, evento di mercatini tradizionali del lido giunto alla sua terza edizione.
A creare un percorso fra luci e decorazioni, un lungo tappeto in moquette rossa da Piazza Aurora a Piazza Mazzini, che raggiunge una pista di pattinaggio e alcune giostre per bambini.
Con il suo miele biologico, Mara è stata presente a tutte le edizioni dei mercatini di Jesolo: “Ogni mattina parto da casa e raggiungo Sant’Erasmo, isola della laguna nord di Venezia, dove si trova l’azienda di famiglia”. Me lo racconta indicandola su una mappa appesa al centro dello stand, mentre mi offre un cucchiaino di nocciolato dolcificato con miele: “Abbiamo poche arnie. Non è una produzione industriale, non vogliamo stressare le api. Infatti non devo nemmeno indossare la tuta intera per avvicinarmi, basta un paio di guanti. Quando iniziano a riconoscerti, non ti pungono mai”.
Insieme a una selezione di grappe e aceti, anche Patrizia propone del miele. Me ne offre una degustazione, scegliendone una varietà balsamica prodotta ad Asiago il cui profumo ricorda le montagne. La sua casetta si trova vicina a quella di una marca di scarpe realizzate a mano, a una bancarella di palline di Natale e a un piccolo stand di vin brulé.
A pochi passi, alle dieci del mattino Juliana sta già vendendo i suoi brezel ai primi avventori della giornata: “Lo faccio da undici anni, aiuto degli amici. Di origine sono peruviana, ma sono in Italia da tempo”.
Quando nota la macchina si mette in posa, poi mi chiede se un giorno mi vada di scattarle qualche foto al mare.
Qualche casetta più in là, Michele sta raccontando a due signore il processo creativo dietro ai suoi gioielli in rame, caricati con una corrente galvanica per limitarne l’ossidazione. Abita ad Alghero, è mezzo sardo e mezzo emiliano e questa è la prima volta che viene ad esporre a Jesolo le sue creazioni:“Me ne hanno parlato i ragazzi del banco di prodotti tipici sardi laggiù. Sono venuto a cercare fortuna”.
Toni invece non si è mosso più di tanto: per realizzare il suo banco di alimentari, panini, brodo e piatti caldi ha trasferito l’attività dalla sua bottega jesolana alla via dei mercatini.
Il bancone della casetta vicina alla sua è completamente ricoperto di taglieri e pestelli in legno di olivo massiccio. È una materia che Fabrizio ha imparato a conoscere bene, lavorandola a Novate Mezzola, un piccolo comune in provincia di Sondrio vicino al confine italo-svizzero. Racconta la differenza tra l’olivo del nord e quello mediterraneo, con un accento che rivela la sua conoscenza del tedesco, già anticipata nel cartello dello stand: “Pregiato, non poroso e quindi igienico. Ma non mi dica che la colpisce il profumo, io ormai con il tempo non lo sento quasi più”.
Per l’allestimento della sua bancarella Susanna ha appeso gli articoli da regalo che vende lungo tutta la cornice della casetta.
Saluta i suoi clienti circondata su ogni lato da angeli in ceramica, palline argentate e oggettistica in legno.
In una casetta in Piazza Mazzini incontro Katia. Mi racconta che quelli che ha davanti – calzini di lana vergine, lampade di pietra, oli essenziali e minerali da vaporizzare – sono prodotti cercati dal suo capo durante viaggi in tutto il mondo: “Li va a prendere personalmente e già per questo non saprei dirtene uno preferito, in ognuno di essi vivono un viaggio e un incontro.
“Un po’ come qui – conclude Katia – non ricordo neanche più il primo mercatino a cui presi parte, ma ogni anno riconosco i volti di chi passa a salutarci, come fosse un appuntamento”.