La prima volta che sono stata alla Locanda alle Porte non avevo controllato la strada prima di partire e non avevo neppure telefonato per chiedere informazioni. Avevo solamente inserito il nome “Locanda alle Porte” su Google Maps, e così c’eravamo ritrovati all’una di un’afosa giornata di maggio in una strada sterrata lungo un tortuoso canale lagunare.
Io, Giovanni e mio figlio Guido, che all’epoca aveva solo 9 mesi, eravamo affamati, stanchi e tutto faceva pensare che la tanto attesa gita fuori porta si sarebbe trasformata in una giornata da dimenticare. Quella volta trovare la Locanda alle Porte non è stato così facile, ma perdersi è stato fondamentale per rallentare e sintonizzarci con i tempi dilatati della laguna, guardare il volo silenzioso dei gabbiani e respirare l’aria salmastra dei canali.
La Locanda alle Porte si trova in una piccola isola che presidia l’ingresso che porta alla laguna di Venezia: arrivando in macchina, si deve superare Jesolo, andare verso Cavallino-Tre Porti e lì imboccare una piccola stradina che ti porta lungo il canale Casson.
La Locanda era un’antica casa del dazio, il primo anno che attesta la sua esistenza è il 1632, tant’è che il nome completo di questo fantastico bed&breakfast è Locanda alle porte 1632 ristoro per viandanti. Era un luogo di passaggio per tutti quei mercanti che si recavano a Venezia per i loro affari e che dovevano pagare per entrare in laguna.
Ne è testimone una’antica lapide murata nella facciata della Locanda con le tariffe stabilite dall’Eccellentissimo Magistrato delle Acque.
Oggi ad accogliere in Locanda c’è Sara Bettin, persona di rara gentilezza e cordialità.
Quel giorno la cucina era già chiusa, io avevo un bambino addormentato in macchina e un compagno furibondo per la fame e la stanchezza: Sara ci ha accolto con il sorriso, ci ha lasciato il tempo per ambientarsi e poi ci ha preso per la gola.
Magnifiche alici marinate.
Dell’ottimo baccalà mantecato e delle sarde in saor. Alla Locanda tutto è squisito, ma a rendere veramente speciale questo luogo è Sara: accoglienza e cortesia sono forse d’obbligo per chi vuole lavorare con il pubblico ma Sara ha una naturale empatia e riesce a far sentire a casa tutti i propri ospiti.
Per lei la Locanda è stata un colpo di fulmine: ha deciso di lasciare Venezia, un posto di lavoro sicuro e lanciarsi in un’avventura tutt’altro che semplice.
Eppure è facile capire cosa ha portato Sara qui: è un luogo incantevole.
Si è a pochi kilometri da Jesolo, ma si ha l’impressione di essere altrove, immersi in una natura placida e selvaggia, tra i canali lagunari, le barene, le velme e le valli da pesca.
Difficile non esserne affascinati!