Si dice che il gatto nero porti sfortuna e tradotto in tedesco fa ancora più paura. Ma il gatto nero di Bolzano di cui vi voglio parlare non solo non porta sfortuna, anzi può rendervi migliore una giornata nera. Lo Schwarze Katz è un piccolo locale nascosto in un giardino segreto sulla strada principale di Bolzano entrando da nord. Nonostante si trovi a due passi dalla città sembra già di essere in mezzo ai boschi del Renon. Nel locale potrete trovare tutte le specialità altoatesine, da farti cambiare l’umore della giornata, in un’atmosfera da baita di montagna.
Non potevo che partire da questo panorama, quello che da un giardino segreto guarda in su, verso l’alto, verso la montagna: l’altopiano del Renon, che sovrasta Bolzano e la protegge. Pochi metri sotto allo Schwarze Katz c’è infatti la partenza della funivia che in breve tempo vi porta dal ritmo della città al silenzio dell’altopiano bolzanino, fuori dal mondo, tra pini, gnomi, canederli e wafer.
Qui infatti si trova anche la sede della Loacker, dove sembra vi lavorino gli Umpa Lumpa della fabbrica di cioccolato. In alto la montagna, a sinistra le vigne che anticipano e avvolgono Bolzano da nord, una città dai mille panorami, immersa nella natura.
Volgendo lo sguardo verso il basso dalla funivia ecco un panorama a me molto caro. In un piccolo edificio rosso e bianco ha sede la scuola Zelig, una delle più affermate accademie di cinema e documentario internazionale. Ogni anno, studenti da tutta Europa fanno l’esame di ammissione per entrare in questa scuola e uscirne come registi, operatori di camera o montatori.
Ed ogni tre anni, i loro film, presentati al cinema Filmclub in centro a Bolzano raccontano con toni e modi inediti anche di questa città e di questo territorio.
Una città dai mille volti, toni e sapori, dal respiro cosmopolita come si respira girando ogni angolo in centro con i numerosi bar, locali, gallerie d’arte e negozi di moda. E nel periodo natalizio è curioso vedere come i vecchi e nuovi bolzanini si mescolino a persone provenienti da diverse parti del mondo nei preparativi di una delle piazze più luccicanti d’Italia: piazza Walther con i suoi favolosi mercatini di natale.
Il panorama su questa piazza farebbe venir voglia di Natale a chiunque, anche a chi non ci crede o a chi non lo ama, l’atmosfera è quella delle favole. Casette di legno ovunque, pini, decorazioni di ogni tipo, gialle, rosse, brillanti con decorazioni ricercate o tradizionali, tovaglie rosse e bianche a cuore, nanetti e folletti, pantofole e berretti con chili di lana di pecora morbidissima; e ancora, uomini dalle barbe lunghe e bianche e un albero gigantesco di tutti i colori che sovrasta la piazza.
Una piccola giostra antica coperta da un telo colorato in attesa di ospitare giri delle meraviglie. Impossibile resistere ad un vin brulè, a un succo di mela bio o ad un wurstel con brezel.
Ma probabilmente l’albero più cool è quello del panorama metropolitano della città: zona universitaria a due passi dal fiume e dal parco del Talvera. Si tratta di un albero che in questo periodo fa da benvenuto all’entrata del Museion, il museo d’arte contemporanea di Bolzano, un albero fatto con pezzi e resti di auto usate, rotte insomma. Una versione hi-tech del natale, a conferma di quanto questa città sia un mix unico di tradizione ed innovazione.