Per i mantovani è la “piaseta”. Per i turisti è la piazza di Mantova che lascia a “bocca aperta”. Passando li vedi sfidarsi a colpi di Instagram con filtri e hashtag. Cambia il punto di vista di chi la meraviglia ce l’ha sotto casa e di chi ci capita davanti quasi per caso. E in effetti non è così scontato arrivare in piazza Leon Battista Alberti. Basta alzare lo sguardo verso il cupolone della Chiesa di Sant’Andrea, seguirlo e cercare di intrufolarsi nelle vie che ritenete più opportune.
Vi consiglio via Leon d’oro e una piccola scorciatoia. Si trova sulla sinistra poco prima di entrare in Chiesa. Arriverete nel suo prezioso “dietro le quinte”. Da un lato le case private, dall’altro il fianco della Chiesa costruita da Leon Battista Alberti. E voi sotto il porticato, antica traccia del Convento benedettino. Si respira ancora il silenzio del Medioevo. È la piazza di Mantova che va bene per i baci degli innamorati, per chi vuole rimanere in compagnia di un libro. Strano non vederci mai nessuno suonare, eppure sono convinto ci starebbe bene un violino.
I momenti migliori per vivere la piazza sono la mattina presto quando è più libera dalle macchine dei residenti e la sera quando il tramonto fa cambiare colore alle pietre della Chiesa. Io preferisco la sera verso il tramonto perché sono daltonico e non ho ancora capito quali colori vedo. Facciamo cipria.
Vivete questa piazza come uno urban safari. Caricate il vostro smartphone e seguite alcuni consigli per scovare i dettagli più particolari: una targa che riporta il nome di Dickens, un pozzo medievale e il famoso “ricciolo” che l’Alberti ha utilizzato a Firenze nella Chiesa di Santa Maria Novella. Mi accorgo che lo storico dell’Arte ha preso il sopravvento, meglio non esagerare.
Se non li avete visti potete cominciare con l’immensa cupola. Non assomiglia ad un enorme torta di pan di zucchero? A proposito, potete vivere la piazza anche per più tempo di un safari di foto. Dei ristoranti si affacciano direttamente sulla piazza, sotto la cupola e sotto un plateatico di stelle. Troppo romantico? Forse.
Non vi resta allora che portarci qualcuno o qualcuna o tutta la famiglia. Dalla piazza partono una serie di vicoli. Non vi darà info da guida turistica anche se lo sono. Vi consiglio solo di non seguire troppo google Maps ma di perdervi con buonsenso.