Se non volete perdervi il brulicare di vita floro-faunistica delle valli cuneesi, ma non siete in vena di supersoniche escursioni montanare, la Valle Gesso, con il suo giardino botanico e il Sentiero delle Farfalle – nel cuore del Parco Naturale delle Alpi Marittime – è ciò che fa per voi.
Come ogni gita che si rispetti vi consiglio di partire da una buona colazione nel capoluogo della Granda: al Caffè Sebastian, in pieno centro storico, Marco e Bruno vi accoglieranno entusiasti nel loro curatissimo dehors.
Sebbene qui, tra Contrada Mondovì e Vicolo Beinette, tiri aria di vacanza tutto l’anno, questa gita fuori porta offre il meglio di sé tra giugno e luglio. Dunque, dopo esservi gustati le brioches e il tepore mattutino, mettetevi in marcia. Superate Borgo San Dalmazzo e godetevi il paesaggio sulla SP 22, fino a Terme di Valdieri.
In mattinata dedicatevi al giardino botanico Valderia: 450 piante riunite in 14 ambienti rappresentativi dei principali ecosistemi della zona e un percorso di 950 metri alla scoperta dei bioritmi boschivi. Dato il mio feticismo per le piante grasse, le isole rocciose all’ingresso sono state una scoperta goduriosissima.
Se riuscite, con la delicatezza che merita, accarezzate i ciuffetti di Vitaliana primuliflora: è una sensazione meravigliosa. Insomma, Valderia è un angolo di paradiso dove anche la fauna non lascia a desiderare, aguzzate la vista e una moltitudine di insetti dai colori sgargianti vi conquisterà.
Se a fine visita doveste avere un languorino fate inversione di marcia e scendete a Valdieri. Il posto giusto dove saziarvi è La Locanda del Falco, uno di quei luoghi che hanno il potere di farvi sentire sempre nel posto giusto al momento giusto.
Io l’ho scoperto per caso nel tentativo di ripararmi da un temporale estivo, e tra me e il menù pranzo è stato subito amore, con la compagnia di un eccellente bicchiere di Nebbiolo.
A pochi passi dalla locanda, al fondo di via Principe Umberto, ideale per una passeggiata post prandiale, trovate uno degli accessi al Sentiero delle Farfalle: un anello istituito nel 2016 per la tutela di Papilio alexanor, meraviglioso lepidottero in via di estinzione.
Questo percorso, oggi, costituisce un hot spot per l’osservazione di decine di specie, quindi svoltate dietro la Chiesa di San Giuseppe, prendete il sentiero per Andonno (segnaletica CAI bianca e rossa) e preparatevi a un tripudio di colori.
Costeggiate la riserva naturale San Giovanni Saben, l’antica necropoli e godetevi le cromature delle pareti montuose.
All’altezza del campo di lavanda – mi raccomando, non lasciatevelo sfuggire – deviate dal sentiero per avvicinarvi agli steli in fiore.
La prima volta ha qualcosa di magico. Io mi sono sentita Alice nel paese delle meraviglie: non avevo mai visto tante farfalle diverse in vita mia e la varietà di forme, colori e comportamenti che potrete osservare è commovente. La camminata dura meno di un’ora e, come il giardino botanico, è adatta ai bambini, ma il tempo che passerete in contemplazione o a caccia dello scatto perfetto allungherà smisuratamente la vostra passeggiata. Garantito.