“NOLO non esiste, è un’invenzione di chi ci abita o di qualche agenzia immobiliare”
“No, NOLO è il quartiere più bello di Milano, vedrai che tempo qualche anno diventa la nuova Isola”.
Da un paio d’anni, a Milano dialoghi come questo sono all’ordine del giorno. Dialoghi in cui una persona sostiene che tutto quello che ruota intorno al fantomatico quartiere a Nord di Loreto – NOLO appunto – è solo una montatura, creata ad arte da qualche furbo che deve vendere una casa e chi invece è convinto che ci sia una vera comunità, un senso di quartiere nascente e una prospettiva futura più che luminosa.
Non è facile capire chi abbia ragione, quel che è certo è che questa zona di Milano è quanto di più strana e variegata ci possa essere. Compressa tra viale Monza e via Padova, le due direttrici che portano a Nord, con alcune propaggini che si spingono a est fino quasi a Stazione Centrale. Zone che non brillano per bellezza architettonica o lungimiranza urbanistica, ma che nascondono insospettabili angoli da vecchia Milano.
Perché Milano è così: basta girare un angolo e ci si ritrova in un’atmosfera da paese di provincia di mezzo secolo fa. Sembra impossibile, ma succede ovunque, anche tra i palazzoni di viale Monza e via Padova, in particolare in un’oasi che si chiama Piazzale Governo Provvisorio. Un nome bello e inconsueto, che accoglie un locale unico: Mi Casa.
Mi Casa è una toasteria, ovvero un posto che più milanese non si potrebbe. Per la precisione, Mi Casa è la prima toasteria di Milano, aperta da sei anni e pronta da settembre a sbarcare con un secondo ristorante in via Tolstoi, dalla parte opposta della città. Restiamo però nella sede originaria, dove si viene accolti da un ambiente caldo, pieno di lavagne appese su cui sono riportati i vari tipi di toast.
A menu ce ne sono oltre quaranta e per ognuno si può scegliere il tipo di pane tra normale, integrale e quello del giorno, che può essere alle noci, alle patate, ma anche al riso venere. Se il pane cambia ogni giorno, ogni mese c’è un toast speciale: a me è capitato quello con tonno, rucola, mozzarella e una fantastica maionese allo zenzero e mi è andata di lusso.
Se invece non si vuole mangiare un toast, oltre a insalate e zuppe c’è anche l’opzione aperitivo, che consiste in due taglieri di tartine che non è esagerato definire gourmet e un cocktail, magari scelto tra gli spritz speciali proposti dal locale, come quello al tabasco o quello alla marmellata bio di mirtillo.
Nel complesso, quella di Mi Casa è una proposta unica, che infatti attira clienti dalla mattina per le colazioni fino a notte per l’ultimo cocktail. Non male, per un locale che si trova al centro del quartiere che non c’è.