Trieste è la città dei paradossi: è una città affacciata sul mare ma se volete pranzare in riva al mare fate prima ad andare in Slovenia. La cosa nuova dell’estate triestina è la tanto attesa soluzione del paradosso, è senza alcun dubbio Pier, il ristorante del Marina San Giusto, passato fra alterne fortune negli anni passati ma tornato sotto i riflettori con il passaggio alla gestione di Manuela e Walter Gustin che lo hanno rifatto da capo a piedi, svecchiandolo in un sol colpo di diverse decine d’anni. Ma Pier non è l’unica cosa nuova che mette conto raccontare, c’è anche Nero in B, una caffetteria dal sapore molto europeo, ad un passo dal nuovo fulcro della vita triestina di via Torino.
Iniziamo da Pier: se prima il look del locale poteva ricordare quei club nautici della East Coast che vedevamo nei film americani, frequentati da biondissimi e spietati giovinotti con la scriminatura laterale che sembra scolpita nel marmo e il perenne pullover blu sulle spalle, ora ci si viene accolti in un ambiente che nel design guarda alle atmosfere essenziali ed accoglienti dei paesi nordici.
Se vi sembra che nulla sia stato lasciato al caso è proprio perché nulla è stato lasciato al caso, dal posizionamento di ogni singolo cestino per la frutta alle precise scelte cromatiche di rivestimenti ed arredi, una palette che va dal bianco panna al nocciola passando per alcuni grigi che fanno tanto scandinavia: persino il cane dei titolari è in un perfetto ton-sur-tone con il locale. Nulla di cui sorprendersi eh, la stessa proprietà ha già dato ampia prova di avere le idee piuttosto chiare su come realizzare locali belli e confortevoli negli altri locali del gruppo.
Il locale prevede due situazioni diverse: al piano terra si trova il ristorante alla carta, una cucina fresca e creativa, uno sguardo alle tradizioni locali ed uno alle tendenze più attuali del food, con una netta prevalenza del pesce ed un’area esterna che è letteralmente SUL mare, nel senso che da alcuni tavoli se allunghi il piede il mare lo tocchi proprio.
Al piano superiore, battezzato The Roof, la situazione si fa ancora più informale, un lounge bar con ampi tavoli pensati apposta per favorire convivialità e socializzazione, sdraio da spiaggia e grandi pouf per prendersela comoda, una proposta musicale di altissimo livello, fra Dj Set ed esibizioni live.
In terrazza Pier schiera una sorta di dream team dei barman perché qui sui cocktail non si scherza; oltre ai cocktail, il miglior fritto di pesce della città. Last but not least, se volete fotografare un tramonto da 250 like, Pier è il posto che cercate.
Nero in B è invece un’inaugurazione vera e propria, nel senso che non è una nuova gestione di un locale esistente, ma un locale del tutto nuovo, aperto in un ex studio di architettura. Il focus di Nero in B è il caffè, in tutte le sue possibili varianti. Del resto, è tutto dichiarato già nel nome: Nero in B è infatti il modo in cui noi triestini chiamiamo il caffè nel bicchiere. Se invece sentite qualcuno che ordina un Capo in B, in quel caso si riferisce a un caffé macchiato, sempre in un bicchiere.
Si tratta di una caffetteria di quelle oramai diffusissime in tutta europa ma sostanzialmente assente a Trieste; caffè di qualità con un’ ampia scelta di preparazioni, free wifi, un luogo pensato anche per il lavoro o lo studio. Chapeau a Claudio Giachin per aver aperto questa strada.