Piazza Udine ha l’aspetto di un grande snodo da attraversare, è simile a tante altre piazze e non lascia intravedere la meraviglia che ti si presenterà a pochi minuti da lì. Attraversando via Feltre improvvisamente abbandoni Milano, entri in una bolla verde, rigogliosa, un bosco cittadino che sembra appartenere ad uno scenario del nord europa.
Foto di Paola Menzella
E mentre ti imbatti in questa Finlandia così vicina a casa, adagiato su binari in mezzo al verde compare un piccolo treno, un vagone d’epoca, bello come i treni dei film degli anni ’20. Non va da nessuna parte, se ne sta lì ad invitarti ad entrare.
Foto di Paola Menzella
Un vero vagone dei primi del ‘900 delle Ferrovie Nord che è nel parco Lambro da decenni e che solo un anno fa è rinato a nuova vita, diventando il
Vagone Bar Sociale su rotaia. Lo hanno restaurato un gruppo di ragazzi che lentamente iniziano a proiettarci le loro fantasie.
Foto di Paola Menzella
L’idea viene sposata da
Cascina Biblioteca, una cooperativa di solidarietà sociale che da anni si occupa di inclusione e inserimenti lavorativi per persone con fragilità. E il vagone non è un bar normale, come sentirai dire da Lorenzo, uno dei ragazzi coinvolti nel progetto. Lui ogni mattina non tira su una saracinesca qualunque ma apre le porte di questo bar su rotaie per fare caffè, toast, servire biscotti e bevande, stringere relazioni, superando le proprie difficoltà personali e tracciando sempre più il proprio percorso di autonomia.
Foto di Paola Menzella
L’orgoglio di tenere su questo bar dentro un vagone, dentro un enorme parco, è forte, glielo si legge in faccia. Lorenzo coinvolge i suoi gruppi di riferimento e li invita a venire qui, come soggetti attivi del progetto, perché “Qui c’è tutto” dice.
Foto di Paola Menzella
All’interno del vagone, fra valigie e sedili, ti sembrerà di partire per un grande viaggio e oltre i finestrini potrà comparirti un cavallo, che scorrazza libero nel parco. Potrai scorgere la casetta di legno dove vengono venduti i prodotti dei campi della Cascina, coltivati, lavorati e venduti a cm zero, come ama dire Chiara.
Foto di Paola Menzella
Lei trascorre il suo orario d’ufficio qui, nel vagone, tra il parco e gli animali. Coordina questo progetto di inclusione e conosce le storie di chi ci finisce dentro. Quella che sceglie di raccontare ha per protagonista un ragazzo con un passato complicato e una forte disabilità alla mano che decide di intraprendere la sua sfida: imparare a fare il barista.
Foto di Paola Menzella
E allora tutti insieme studiano il modo di costruire un appoggio affinché possa pressare bene il caffè, un piccolo supporto che poi è stato utilizzato di routine al bar.
Foto di Paola Menzella
Il vagone è infatti un ambiente creativo, dove si costruiscono modi pratici per superare i limiti di ognuno. Il vagone per Chiara è anche una sorta di portineria, un avanposto per chi arriva nel parco, e infine un collante con il resto della città. Dentro questo vagone di II classe c’è un angolo di booksharing condiviso con il quartiere Lambrate, e fuori un palchetto per ospitare spettacoli di cabaret, concertini. Tutto quello che potrebbe portare il resto della città qui, soprattutto nelle sere d’estate.
Foto di Paola Menzella
Nel week end alla
Trattoria Solidale ospitata all’interno della bellissima cascina troverai i piatti cucinati con passione dai ragazzi del percorso riabilitativo, supportati da ottimi chef. Un ambiente informale e caloroso, dove i pranzi vengono serviti con cura.
Foto di Paola Menzella
La diversità diventa un viaggio, da fare restando comodamente seduti, nel bar più cinematografico di Milano.