La fantasia è un posto dove ci piove dentro, diceva Italo Calvino calcando un verso di Dante Alighieri. Allora trascorriamo la domenica in luogo fantastico, uno zoo senza gabbie dove la creatività è tangibile e circola libera.
Siamo in un laboratorio culturale, in un ristorante aperto a pranzo e a cena, in una bakery artigianale, in una libreria, in uno spazio espositivo di illustrazione e grafica, in uno spazio partecipativo con workshop per adulti e bambini, abbiamo davanti agli occhi giocattoli e cancelleria ricercata e di qualità, siamo in tanti posti eppure siamo in un posto solo! “Ma che posto è mai questo?!”. Zoo è un amore a prima vista!
Chissà perché Zoo si chiama Zoo? Chiedo alla titolare Lucia. “Pesci pneumatici bradipo libellule, con le prime socie avevamo diverse attività che si chiamavano casualmente tutte con nomi di animali!”.
Un atelier di tessile e accessori handmade, una libreria per bambini e un laboratorio artigianale di pasticceria dolce e salata si sono fuse in uno spazio unico, che ha come filo conduttore il tema dell’immagine e del visivo, in Strada Maggiore 50/A a pochi passi dalla Torre degli Asinelli, dando vita questo meraviglioso progetto.
“E poi, in fondo, Zoo è un monosillabo che ha senso in tutte le lingue!”.
È facilissimo raggiungere Zoo percorrendo la strada fin sotto il celebre Portico dei Servi, citato nella canzone Eskimo di Francesco Guccini, “Ricordi fui con te a Santa Lucia, al Portico dei Servi per Natale, credevo che Bologna fosse mia”.
I grandi tavoli di legno sono affollati, le pareti attingono ad immaginari onirici continuamente nuovi, ho visto tanti grandi illustratori in mostra da Zoo, Beatrice Alemagna, Valerio Vidali, Olimpia Zagnoli, ho comprato stampe, serigrafie e opere originalissime, in questi anni ogni angolo per me è diventato un piccolo set fotografico!
Davanti al bancone, in perfetto stile americano, ricco di cheesecake, bagel e barattoli di biscotti chiedo subito un caffè americano, mi porge una tazza e la riempio ogni volta che voglio!
Lucia si accovaccia tra i tavoli per prendere le ordinazioni. Ci sono diversi menù per il brunch e un’opzione ritagliata per i più piccoli.
“Per me il solito! Bagel al salmone affumicato, avocado e cream cheese con patate al forno!”, “Io voglio anche i pancakes!”, “Per me un French toast!”, “Ma la torta americana c’è?”, “C’è la zucca? Sono in fissa con quella”. È sempre una fortuna poter scegliere?
Per ritrovare un po’ di quiete, riservatezza e altre cose delicate alcune volte scelgo Rodolfo in via Caldarese 2 /D, una piccola stradina nascosta in pieno centro storico. Rodolfo è un locale da passa parola particolare ed alternativo, arredato con cura ed è anche un ottimo lounge bar.
Il menù del brunch si compone di portate vegetariane, vegane e senza latticini. “Ho mille allergie!”. Ad aprirlo, Matteo un ragazzo simpatico, gentilissimo ed attento alle esigenze alimentari dei clienti che ha un chihuahua di nome Tommaso! “Volevo un posto pet friendly, ricco di dettagli frizzanti e tazze smaltate!”. A Bologna, certi giorni, vien voglia di fare doppia colazione.