Violinista, cantante, ma soprattutto entertainer: sono queste le parole alla voce ‘Professione’ nella carta di identità di Andrea Casta, musicista che ha fatto del violino elettrico – suonato con un archetto a led colorati – la consolle da cui mixare l’energia del pubblico alla pari di dj e producer. E che il suo cuore batta a ritmo dance e EDM è chiaro, seguendo le tappe dei suoi tour senza sosta attraverso eventi e club tra i più esclusivi del pianeta, dai Billionaire di Dubai e Porto Cervo allo Sky Bar di Beirut, dai paesi del blocco sovietico agli Emirati Arabi, senza tralasciare Seychelles, Mauritius e le grandi capitali europee.
Musicalmente nato nei club della riviera romagnola e da quasi vent’anni residente a Roma, Andrea Casta è originario di Brescia, dove fa ritorno tra un tour e l’altro per trovare la sua famiglia.
Il primo consiglio di Andrea è una passeggiata nel centro storico della città, partendo da Via Cattaneo. A una visita al celebre Castello immerso nel bosco sul colle Cidneo, simbolo di Brescia completamente visitabile, Andrea accompagnerebbe anche una salita in mountain bike al Monte Maddalena, che con il suo percorso asfaltato a tornanti è una delle mete preferite da ciclisti e sportivi della città per scoprire (o riscoprire) Brescia da una prospettiva panoramica.
Da musicista, Andrea è profondamente legato al live club Seconda Classe di Via Zima, che ci descrive come un vero e proprio tempio bresciano della musica pop e rock. “Un’altra chicca è il Teatro Grande di Corso Zanardelli: un luogo speciale per chi ama la musica classica, con una programmazione notevolissima per balletto, opera e festival pianistici. E poi sicuramente Passadori, un negozio storico di pianoforti dove andavo con gli amici dopo le lezioni al conservatorio. Era sempre pieno di signori anziani, tutti intorno a questi pianoforti a coda meravigliosi. E, spesso, rarissimi”.
Per i ritrovi familiari, il riferimento di Andrea è la Trattoria San Marco, che ci suggerisce anche per scoprire la cucina bresciana: “Un ambiente familiare e con pochissimi posti. Immancabili i casoncelli, tortelloni preparati a mano che in visita alla città vanno sicuramente assaggiati”.
È chiaro che, per proseguire la serata, quello di Andrea è il punto di vista privilegiato di chi della nightlife nazionale fa parte in prima persona. “Per quanto riguarda la vita notturna, non si può mancare l’appuntamento con il Sesto Senso di Desenzano del Garda, che sta vivendo una nuova generazione di grande programmazione dance”. Ma tra i suggerimenti del violinista elettrico ce n’è anche uno che si discosta da tutti gli altri: “Tra i modi più belli per fare l’alba, c’è anche quello di raggiungere il Lago di Garda. Scoprendo la bellezza di aspettare il nuovo giorno in un luogo che, così, riesci a sentire intimamente solo per te”.
Mentre ci accompagna nella sua geografia emotiva di Brescia, Andrea ci introduce anche al suo nuovo “The Space Violin Project”, concept album ambientato in un futuro post apocalittico dove a dominare è l’incomunicabilità fra esseri umani generata dalle macchine: “Il protagonista è un mio alter ego, un musicista avventuroso che crede nella comunicazione, nella musica come mezzo di unione. Nel mio approccio alla dance c’è l’accoglienza dell’energia alla base di dj-set e festival di musica elettronica. Stare con la gente, ma catalizzati dal ritmo. In questo, il violino dà la vibrazione giusta, appoggiandosi alla voglia delle persone di riunirsi e liberarsi con la musica più istintiva che ci sia”.