Bologna è una città in continua trasformazione, grazie alla massiccia presenza di matricole è sempre al passo con i tempi pur conservando la sua incredibile storia e la sua fortissima identità. Una delle zone più servite dal cambiamento e dalla riqualificazione è la Bolognina, rione del quartiere Navile nella prima periferia alle spalle della Stazione Centrale.
Dopo la conclusione del cantiere dell’alta velocità che ha permesso la riapertura del fronte della stazione su via de’ Carracci, il mio migliore amico Mirko si è trasferito in via Fioravanti, a pochi metri al di là del ponte Matteotti, passando la piazzetta dedicata alle vittime della Shoah frequentatissima dagli skaters in notturna.
Dal quartiere Saragozza alla Bolognina è stato un cambio di domicilio ed un salto ambientale decisamente radicale!
La Bolognina è il posto preferito dagli intellettuali anticonformisti, dagli hipster e dai musicisti. Mirko è la voce de iBerlino, una band elettro pop della Bolognina, ogni tanto saluta qualcuno per strada e mi rivela con un sorrisetto tutto soddisfatto le sue generalità. “È stata la vita notturna a portarci qui, i party con musica elettronica ma non solo, quando abbiamo messo piede in questo quartiere abbiamo capito che il suo modo di essere rifletteva esattamente quello che stavamo cercando dalla musica e quello che stavamo cercando di fare da tempo”.
Camminiamo insieme tra i vicoli della città che tutto a un tratto mi sembra diversa, quasi sospesa e irriconoscibile, circondati di murales e ci spingiamo fino al mercato storico rionale di via Francesco Albani.
Su una serranda c’è un’opera di Cristina Portolano, illustratrice napoletana pubblicata recentemente da Rizzoli Lizard con il suo fumetto “Non so chi sei”.
Mirko mi presenta Teo che ha aperto Il pollaio, una vineria punk all’interno del mercato, specializzata in vini d’artigiani, di contadini, vini fatti con le mani e la testa.
Sulle note di Vinicio Capossela Teo ci prepara un crostone di porchetta, acciughe e rucola aggiungendo pure un ingrediente segreto!
In Bolognina si respira un’atmosfera multiculturale fatta da fruttivendoli pakistani, barbieri indiani, centri sociali e bar come Fermento, dove si possono mangiare tagliatelle al ragù, tigelle, focacce e bere birre artigianali alla spina. Qui si mescolano tranquillamente anziani bolognesi e giovani hipster, musicisti di strada, studenti e famiglie extracomunitarie.
Una volta Mirko ed io ci siamo ritrovati a cenare con degli amici nella palazzina occupata dell’ex Telecom, di fronte alla nuova sede del Comune, che ho scoperto da poco sarà recuperata in un modernissimo studentato della catena The Student Hotel. La città è in continuo fermento!