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La Biblioteca del Lupo, dove rintanarsi per leggere in Valchiusella

Greta li chiama così, “Selvatici”, lei e i suoi compagni di viaggio. Andrea, Julia, Stefano; sono una mezza dozzina, vengono da Roma, Torino, Milano, Còrdoba. Sono trapiantati in montagna, solitari. Nessuno di loro vive a Traversella, stanno a diversi chilometri di distanza, ognuno nel suo pezzo di bosco, c’è chi ha i cani, chi le pecore. Eppure è qui, in questa manciata di case sul fianco della Valchiusella, che si sono fiutati e hanno deciso di riunirsi dando vita, nel maggio del 2019, alla Biblioteca del lupo. 

Nella baita di un piccolo borgo in Valchiusella, provincia di Torino, c'è una biblioteca aperta a tutti ma soprattutto ai lupi: la Biblioteca del Lupo

Foto di Maria Durando

La valle è ampia, dolce, lontana dalla ressa delle piste da sci e dal turismo più sfrontato. La vita scorre quotidiana, lenta, fatta di sguardi che si riconoscono e scivolano interrogativi sulle auto ignote. Una Lada Niva 4×4 parcheggiata sul selciato, un allevamento di trote arroccato sul torrente. Il paese è piccolo, un centro montano in provincia di Torino, che si snoda tra le strettoie della chiesa e la pavimentazione di san pietrini, tra strade tortuose che salgono, scendono, proseguono o finiscono, come il tronco di piazza Chialiva su cui si affaccia la biblioteca. 

Nella baita di un piccolo borgo in Valchiusella, provincia di Torino, c'è una biblioteca aperta a tutti ma soprattutto ai lupi: la Biblioteca del Lupo

Foto di Maria Durando

“All’inizio l’intento era quello di proporre, attraverso la lettura e lo studio, una conoscenza più profonda dei selvatici”, dice Greta – e questa volta con “selvatici” si riferisce agli animali che popolano le valli, in particolare il lupo. Ha occhi azzurri e un cappello di lana che guizza davanti alla stufa verso cui Stefano, di tanto in tanto, si sporge ad aprire lo sportello per dare un’occhiata al fuoco. Il locale è antico, i soffitti bassi. Prima dei ragazzi della Biblioteca del lupo c’era l’abbandono e prima ancora la gloriosa ferramenta della Til. C’è chi, quando entra, sostiene di sentirne ancora l’odore.

Nella baita di un piccolo borgo in Valchiusella, provincia di Torino, c'è una biblioteca aperta a tutti ma soprattutto ai lupi: la Biblioteca del Lupo

Foto di Maria Durando

Greta e Stefano, dunque, mi accolgono nella Biblioteca del lupo, ma da subito mi sembra evidente che la faccenda si sia notevolmente ampliata: scaffali e mobili pieni di libri, luci calde, sul putagè è appoggiata una teiera. La quantità ma soprattutto la qualità dei titoli sono sbalorditive.

Nella baita di un piccolo borgo in Valchiusella, provincia di Torino, c'è una biblioteca aperta a tutti ma soprattutto ai lupi: la Biblioteca del Lupo

Foto di Maria Durando

Accanto all’ampia e curatissima sezione dedicata al lupo ci sono edizioni introvabili di H. D. Thoureu, Marguerite Yourcenar, ogni sorta di libri su natura, filosofia, paleontologia, botanica, ma anche narrativa: uscite dell’ultimo anno, tra cui Murakami, ma anche grandi classici – Dostoevskij, Oltre il confine di McCarthy, Austerlitz di Sebald, Philip Roth e Patrick McGrath –, a cui si accostano prime edizioni – La storia sociale dell’arte –, fragili pamphlet del ’45 – Il comunismo: cosa promette e cosa toglie – e fantastici libri per bambini – Storia di un albero e l’ Inventario illustrato degli insetti. Le stanze sono curatissime, l’ingresso è dolce e avvolgente, mano protesa nel paese – mondo dentro al mondo.

Nella baita di un piccolo borgo in Valchiusella, provincia di Torino, c'è una biblioteca aperta a tutti ma soprattutto ai lupi: la Biblioteca del Lupo

Foto di Maria Durando

Tutto è autoprodotto, riciclato. Seduti in cerchio davanti alla stufa, Stefano e Greta, leggendo da un foglietto su cui lei ha segnato ciò che proprio non vuole dimenticare di dirmi, mi spiegano che l’energia che alimenta le lampadine viene da un impianto a pannelli solari costruito da Riccardo, uno dei componenti del gruppo.

Nella baita di un piccolo borgo in Valchiusella, provincia di Torino, c'è una biblioteca aperta a tutti ma soprattutto ai lupi: la Biblioteca del Lupo

Foto di Maria Durando

“Ci autotassiamo, cerchiamo di essere indipendenti e sostenibili”. Indica il soffitto colorato: “Stiamo mettendo a posto una stanza dopo l’altra”. Sono partiti da una, poi con le donazioni di libri hanno avuto bisogno di più spazio e allora si sono rimboccati le maniche e ne hanno liberata un’altra. Stanno lavorando su una terza e presto ne aprirà una quarta, libri e cucina collettiva. Sono tutti volontari.

Nella baita di un piccolo borgo in Valchiusella, provincia di Torino, c'è una biblioteca aperta a tutti ma soprattutto ai lupi: la Biblioteca del Lupo“Siamo una realtà in divenire, un archivio comunitario”, continua Greta “c’è chi viene per fermarsi, leggere, chiacchierare, chi prende e porta via. La domenica mattina, d’estate, qui davanti è pieno di gente che legge. Alcuni libri non si possono prendere a prestito, altri si possono scambiare, ma la fruizione si basa tutta sulla fiducia”. 

Nella baita di un piccolo borgo in Valchiusella, provincia di Torino, c'è una biblioteca aperta a tutti ma soprattutto ai lupi: la Biblioteca del Lupo

Foto di Maria Durando

La biblioteca per ora è aperta tutte le domeniche, dalle 10 al tramonto. C’è una pagina Instagram a cui si può scrivere per ricevere informazioni e tenersi aggiornati. Il proposito per l’anno nuovo è aggiungere giorni di apertura e portare scrittori in montagna, proporre un calendario di eventi. “D’estate c’è tanta gente che viene dalle città vicine, chi viene ad arrampicare, chi va alle pozze, tanti passano da Traversella apposta per fare una sosta qui.

Nella baita di un piccolo borgo in Valchiusella, provincia di Torino, c'è una biblioteca aperta a tutti ma soprattutto ai lupi: la Biblioteca del Lupo

Foto di Maria Durando

Siamo una tana, un gruppo di outsiders. All’inizio abbiamo attirato i nostri simili, ma pian piano, qui in paese, sempre più gente ha l’ardire di affacciarsi a curiosare”. E tant’è, qualcuno bussa alla porta. Greta mi chiede scusa, va ad aprire. Rimango da sola con Stefano che mi dice di aver scoperto questa valle durante un giro in bici: “Abitavo in Santa Rita, a Torino”. 

Nella baita di un piccolo borgo in Valchiusella, provincia di Torino, c'è una biblioteca aperta a tutti ma soprattutto ai lupi: la Biblioteca del LupoFuori c’è una coppia di mezza età che chiede di potersi fermare al caldo: lei ha un problema alla gamba, si appoggia a una stampella. Greta li fa accomodare, ma una volta dentro, invece di sedersi, i due si buttano a spulciare i libri e poi a chiacchierare. Ora vivono a Londra, sono qui di passaggio per Natale. Rimangono affascinati, lasciano i loro contatti e chiedono quelli di Greta. La coppia saluta e se ne va. 

Nella baita di un piccolo borgo in Valchiusella, provincia di Torino, c'è una biblioteca aperta a tutti ma soprattutto ai lupi: la Biblioteca del Lupo

Foto di Maria Durando

L’ora di pranzo è passata da un pezzo, chiedo un consiglio per mangiare, mi indicano il Bar Trattoria Croce Rossa. Ci diamo appuntamento dopo pranzo, per continuare la chiacchierata e mi avvio all’uscita del paese. Il posto è molto accogliente, ha pareti rivestite in legno, grandi finestre che affacciano sulla valle e un bancone d’altri tempi che fa anche servizio bar. C’è una lunga tavolata di ragazzi a cui vengono servite terrine di polenta e salsiccia. La cameriera è molto gentile. Nonostante siano quasi le tre del pomeriggio mi fa accomodare e mi elenca cosa è rimasto. Opto per un antipasto misto e un piatto di peperonata. “Fuori c’è tanto vento?”. Annuisco. “Domani sarà tutto ghiacciato”. Dopo la mia ottima razione di vitello tonnato e un conto più che soddisfacente torno sui miei passi. Ci sono dei libri che voglio ancora sfogliare, una sezione dedicata alle tradizioni locali – masche, rocce, favole alpine. “Permesso?”. Entro. Mi rendo conto che ci vorrebbero più ore di quelle che ho.

Nella baita di un piccolo borgo in Valchiusella, provincia di Torino, c'è una biblioteca aperta a tutti ma soprattutto ai lupi: la Biblioteca del Lupo

Foto di Maria Durando

La biblioteca del lupo è una scheggia ribelle che invece di accentrarsi si decentra, un frammento di bellezza che, magnetico, fornisce un servizio prezioso. “C’è un signore che abita nel bosco, poco lontano da qui”, dice Greta, “scende tutte le domeniche, prende una pila di libri da leggere durante la settimana e la domenica successiva torna, riporta i libri e ricomincia da capo”.

Nella baita di un piccolo borgo in Valchiusella, provincia di Torino, c'è una biblioteca aperta a tutti ma soprattutto ai lupi: la Biblioteca del Lupo

Foto di Maria Durando

C’è poca luce, il sole si nasconde dietro le montagne. Greta deve andare: ha quattro chilometri da percorrere a piedi per arrivare al suo rifugio nel bosco. Mi guarda, sorride: “Per l’orario di apertura puoi dire che seguiamo la natura: se piove apriamo dopo, se il sole tramonta alle otto, chiudiamo alle otto”. Al muro è attaccato un poster: La contemplazione del lupo potrebbe essere interpretata come parte di un tentativo di alimentare l’umile credenza che esista qualcosa di più del mondo degli uomini.

L'autore: Martina Merletti

Martina Merletti nasce nel 1992 e va fiera del suo nome allitterante. Nel tempo libero si è diplomata alla Scuola Holden, laureata in Agraria all'Università di Torino e ora lavora nel mondo dell’editoria per Zanichelli e nella ristorazione langarola. Vive una scissione continua tra le parole e i luoghi: la stanzetta buia dello scrittore e l’aria aperta, gli insettini, i prati montani. È ben felice, dunque, di poter unire le due cose e raccontarvi che aria tira in quel del Piemonte.

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