Aprendo “Vertigo” sembra quasi che un minuscolo acrobata stia eseguendo solo per noi uno dei suoi numeri più incredibili. Ancorato ad una fune azzurra, volteggia leggero tutte le volte che lo desideriamo, all’interno del libro in cui è stato nascosto dal suo creatore.
Pagine e copertine di solito sono qualcosa di statico, essendo intrappolate in una materia solida, ma i Libri Finti e Clandestini superano la barriera della carta e si animano dando vita ogni volta ad una storia diversa: incontri di boxe degli ultimi decenni dell’800, Alice che prende il tè, il Circo di Atacama, la finale dei mondiali di calcio del 1950 fra Brasile e Uruguay.
Questa linea editoriale, visionaria e poetica, è andata in scena al pubblico per la prima volta nel 2013 al Micro festival di Milano. Da quel momento in poi, grazie al grandissimo riscontro, il collettivo di Libri Finti e Clandestini inizia a dedicarsi sistematicamente a questo progetto.
L’idea è un mix tra gli studi di grafica e la passione per il riciclo e l’auto-sostenibilità. Un progetto totalmente sperimentale ed autoprodotto utilizzando scarti di tipografie o di cartiere, materiale incontrato casualmente in mercatini o acquisito da lasciti di privati. Le carte, mescolate, si rigenerano in nuove ed imprevedibili forme editoriali.
Nascono così sketch book fatti per essere disegnati, preziose tirature pop-up dedicate a curiose storie del passato, combo che alternano disegni a piccoli assemblaggi di carte eterogenee. Si fanno apprezzare alla Chicago Art Book Fair, viaggiano fra le fiere del settore fino a Toronto e a Seul.
Oggi una consistente parte del processo di creazione avviene in un laboratorio-studio nel quartiere di Isola, a Milano. In questo spazio raccolto fra i grattacieli di piazza Gae Aulenti e la frenetica stazione Garibaldi, si creano libri d’arte, a mano, tornando quasi ad un’epoca pre-industriale.
All’occorrenza il laboratorio può assumere forme più contemporanee ospitando eventi e workshop. Piccoli gruppi di persone vi si incontrano per uno o più week end per imparare le tecniche di base dell’autoproduzione editoriale.
Che sia libro cartonato, o pop-up, ogni progetto personale può vedere la luce partendo dai preziosi ritagli altrimenti destinati all’oblio.
Finti, perché questi libri nascono da una tecnica non ufficiale, ma completamente unica e da autodidatta. Clandestini perché ogni ritaglio sarebbe stato destinato a restare fermo, imprigionato, e invece torna di nuovo libero, esce dal suo tempo e diventa inafferrabile.
Tra inserti realizzati con vecchi blocchetti di cambiali, cartine geografiche difficili da decifrare, ritagli di foto di famiglie sconosciute, ogni Libro Finto Clandestino è un mondo che nella realtà ordinaria non esisterebbe, ma che invece ad ogni pagina si impone alla nostra vista con una bellezza e una singolarità che solo i progetti ambiziosi sprigionano.
Nel 2020 saranno diverse le librerie indipendenti e le fiere del settore dove poter sfogliare (con grande cautela) queste preziose creazioni. E se l’immagine ricorrente e segreta di una storia continua a bussare alla tua porta, prova ad intercettare il collettivo in uno dei suoi laboratori aperti al pubblico. Forse un Libro Finto e Clandestino aspetta di essere liberato anche da te.