Partiamo dalla fine, partiamo con una passeggiata al claire de lune verso il bar che chiude per ultimo, il locale più notturno di Bergamo. Si trova in via Gabriele Camozzi, una delle vie principali del centro, che con i suoi 600 e rotti metri procede in parallelo stretta tra la via che porta alla stazione ferroviaria e quella del Teatro Donizetti. Gabriele Camozzi è stato un patriota e deputato bergamasco, nonché il principale artefice della liberazione di Bergamo dagli austriaci ai tempi della Seconda Guerra d’Indipendenza d’Italia. In breve, colui che ha reso facile il lavoro a Garibaldi.
Alla sua memoria si può fare colazione al Caffè dei Portici, un piccolo bar che al mattino è una manna per chi popola banche, call center, supermercati, trattorie, kebabbari e uffici della zona e di notte è il posto che dà l’ultimo abbraccio prima del rientro a casa.
Forse è proprio questo il momento migliore per andarci, quando il caos di autobus e automobili che popolano costantemente la via sparisce e permette di gustare i cocktail sui tavolini esterni del bar guardando la città ammutolita. Ufficialmente il locale è aperto fino alle due, ma non essendo vicino ad abitazioni ci si può fermare fino alle quattro e anche di più.
Il venerdì al bancone ritrovo sempre Francesco, Riccardo e Vincenzo, felici di fare due chiacchiere mentre preparano con meticolosità i drink ordinati. Il più delle volte lo sguardo viene catturato dalle decine di illustrazioni appese sulla parete e sugli oggetti vintage che riempiono il locale, ma Francesco riprende l’attenzione ricordando la loro missione: “Noi qui non puntiamo sulla quantità, ma sulla qualità dei prodotti. Vogliamo creare una movida “intelligente”, non balorda, vogliamo che la gente beva bene”. E sorseggiando quello che preparano, non c’è che crederci.