Scegliete una giornata di pioggia se volete visitare la città senza bagnarvi. Oppure un giorno di sole, caldo e che sa di fine primavera, per attraversare la storia di Mantova in soli 25 minuti. Il percorso e le fermate della linea Circolare CC di Apam sono l’ideale per il turista famelico di cultura e svago. Mettetevi comodi per 25 minuti. Occhio ai finestrini, destra e sinistra. Vi propongo un tour verso orario aperitivo. Scendete dove le fermata fa al caso vostro!
La partenza è in piazza Cavallotti, il grande centro capillare da cui si diramano autobus, macchine e le vie più importanti. È come la Place Etoile ma alla mantovana.
Giusto il tempo di ammirare l’altissimo colonnato del Teatro Sociale e si parte. L’autobus è piccolo, elettrico e rispetta la natura: l’ideale per muoversi nel centro storico della città.
Dopo la lunga via Vittorio Emanuele, si passa davanti alla stazione e poco più avanti, come per magia, si passa sopra al Rio, il corso d’acqua che taglia il centro in due parti. In alcuni tratti il corso è sotterraneo.
Potete scendere qui e scattare qualche foto, ammirare il liberty della bellissima Casa Schirolli o entrare nella Chiesa di San Francesco per visitare la Cappella dei Gonzaga. Il giro prosegue per via Fernelli e via Verdi. Una pausa shopping ci può stare mescolando cultura e tempo libero: una di seguito all’altra le vetrine dell’IBS Libraccio e di SUN68.
Un caffè al volo non guasta mai soprattutto se è la storica Torrefazione Salomoni. Poi si arriva al centro che più centro non si può: piazza Mantegna con la splendida Chiesa di Sant’Andrea e piazza Concordia, con la prospettiva a incastro tra la Rotonda di San Lorenzo, la Chiesa di Sant’Andrea e il Palazzo della Ragione. La cupola è la classica ciliegina sulla torta.
Qui potete fare un aperitivo d’autore al Caffè Miro, chiedete di salire nella saletta al primo piano, elegante e con colonne in vista. Sarete direttamente affacciati sulla Chiesa di Sant’Andrea. Oppure potete fare la vostra sosta al Caravatti, per il celebre aperitivo che porta il suo nome. Pochi metri e ormai siete nel Ghetto, quartiere ebraico della città. Non è più rimasto molto, pochissime tracce, tranne la maestosa Casa del Rabbino. Usciti dal Ghetto si procede per via Trieste. Ritorna l’acqua. Ritroviamo il Rio e sulla sinistra Porto Catena.
Per la cena vi consigliamo di fermarvi lungo la via. L’Osteria dell’Oca, l‘Osteria ai Ranari e lo Scalco Grasso sono l’ideale per conoscere la tradizione culinaria di Mantova. Via Trieste prosegue e diventa Corso Garibaldi. Se volete un’ora di silenzio chiedete per la Biblioteca Baratta: ha un chiostro dove rimanere in assoluta tranquillità con il libro che avete in borsa.
In estate potete fermarvi per vedere un film all’aperto. Se invece siete sprovvisti di Autan contro le zanzare potete andare al cinema Mignon, un piccolo cinema d’autore anche con arena estiva. Insomma, giunti al capolinea avrete la sensazione di aver attraversato la storia della città.