Anche quando non si hanno problemi di udito, occorre a volte far finta di non sentire. È così che Raffaella ha deciso che a Piacenza, a dispetto delle flessioni del mercato librario e dei consigli scoraggianti dei “saggi”, c’era spazio per il suo sogno. Uno spazio fisico, all’angolo della Galleria San Donnino, dove la Libreria Pagine ha una vetrina interna e una esterna che riflette la torre di San Francesco. Dentro, due poltrone sono ai piedi di alti scaffali, montati dalle mani di Raffaella, che ospitano i libri volutamente non disposti di costa, con le copertine che guardano gli occhi di chi le osserva.

Foto di Raffaella
«Oltre a essere il momento migliore della giornata – spiega seduta sulla poltrona – per me la lettura è il modo di apprendere un mondo reale che passa anche attraverso il romanzo. Il desiderio di aprire una libreria lo cullavo da più di vent’anni…».

Foto di Filippo Lezoli
Un’idea che si è andata fortificando nei lunghi pomeriggi trascorsi seduti alla scrivania degli uffici commerciali di varie aziende, per le quali ha lavorato sino a qualche mese fa. Poi il richiamo di quell’idea «che ora – dice – ha preso la forma di questa stanza». Pochi metri quadrati che contengono oltre 16.000 km, dal Canada alla Terra del Fuoco, che attraversano praterie, deserti di ghiaccio e di pietra.

Foto di Raffaella
«Tratto soprattutto narrativa nordamericana e la letteratura sudamericana. Per i primi mi rivolgo al romanzo di provincia: lo comperi per leggere una storia e alla fine scopri di avere assorbito molto di più, un modo di vivere, di pensare e di raccontare».

Foto di Raffaella
Il Sudamerica si declina invece nella biografia, potremmo dire “indiretta”, di Raffaella. «Sono cresciuta con quella lingua, quegli autori e quell’immaginario perché mio padre è cresciuto in Cile. Mi auguro di invitare a guardare quella parte di mondo andando oltre ai soliti autori, sia pure grandissimi. Riscoprire ad esempio i Coloane, leggere Gamboa e Nona Fernandez tra gli altri».

Foto di Filippo Lezoli
Mentre parliamo entra una ragazza e spiega i suoi gusti. Cercava altro, ma esce con i “I mistici di Mile End” nella borsetta. Ne approfitto per chiedere qualche consiglio per le sere d’estate. «Due titoli: “Falsa Calma” di Maria Sonia Cristoff, che racconta di alcuni paesi semiabbandonati della Patagonia, un affresco di luoghi e persone. E poi “Come ho incontrato i pesci” di Oto Pavel, la prosa semplice di una testa grande».

Foto di Filippo Lezoli
Una signora entra con il nipotino. Acquista “Miss Rumphius” di Barbara Cooney, perché alla Libreria Pagine c’è anche spazio per i libri per bambini e per la narrativa italiana, e non mancano volumi che riguardano la città. «Come “Passaggio a Piacenza”, un’antologia di sguardi sulla città dal tempo dei romani fino ai contemporanei, e “L’uovo alla kok” di Aldo Buzzi, un viaggio culinario in Italia dove è dedicata una pagina incantevole alla nostra pìcula ad caval».

Foto di Filippo Lezoli
Che poi, negli oziosi giorni estivi, ci sono posti migliori di altri in cui leggere, vero Raffaella? «Beh, i chiostri di San Francesco oppure i giardinetti interni di via Vitali. Quest’ultimo è un angolo verde, inatteso e fresco, nascosto al traffico».