Greco non è il quartiere più bello di Milano, nemmeno uno di quelli improvvisamente rivalutati. La gentrificazione, per ora, si è fermata al di là della ferrovia: in linea d’aria sono poche decine di metri, ma il fatto che arrivi o meno anche qua è tutto da capire. In caso succeda, parte del merito andrà senz’altro riconosciuto a un gruppo di ragazzi che da qualche anno sta mettendo impegno, passione e investimenti proprio in questa zona. Prima con Fuorimano OTBP, poi con due vetrine affacciate su piazza Greco: due vetrine con infissi gialli e una luce calda che arriva dall’interno, che contrasta con i tag lasciati sui muri del palazzo.
Aperto da un anno esatto, Pasta Fresca Democratica è un pastificio artigianale, che ogni giorno propone una manciata di paste fresche. Si può scegliere di comprarla a peso e portarla a casa, oppure di sedersi a un tavolo in condivisione e mangiarla accompagnata a uno dei sughi del giorno.
Tra paste lunghe e corte e sughi di stagioni preparati rigorosamente con ingredienti biologici (per Natale, i tortellini con ripieno di cappone).
Noi abbiamo scelto tortellini di carne con porcini e crema di parmigiano e mafalde alla carbonara: arrivano al tavolo servite in terrine e accompagnate da una buona birra artigianale. Tutto molto informale e immediato.
“Pasta Fresca Democratica è un posto per tutti, dove condividere ricordi ed emozioni – raccontano i fondatori, tutti ragazzi sotto i 35 anni – L’obiettivo è non perdere le vecchie abitudini, quando con la nonna si andavano a raccogliere le uova delle galline. La nostra ovaiola si chiamava Guendalina”.
L’immaginario italiano da cartolina virata seppia prevede una domenica passata sul legno del tavolo a stendere la pasta e Pasta Fresca Democratica vuole ripartire proprio da lì: “La nostra idea – continuano i titolari – è quella di creare un ambiente in cui l’amore per la tradizione, i consigli di nonna Betta, le uova delle amiche di Guendalina e il buon vino (per lui rigorosamente rosso) di nonno Peppe si incontrino con la passione e innovazione di giovani ragazzi che tengono alti i valori della buona cucina italiana”.
Da Pasta Fresca Democratica, la volontà di eliminare il superfluo e mantenere l’essenziale è evidente: dagli arredi al servizio, fino all’assenza di un menù vero e proprio. Un micro-pastificio e micro-ristorante che ricorda le latterie della Milano di una volta e che basa il proprio senso sull’assunto che la pasta è di per sé un elemento di democrazia, perché piace a tutti.
“Abbiamo creato così un ambiente di condivisione, formato da sole due tavolate, perché ci piace vedere persone che non si conoscono ridere insieme”.
Nel suo piccolo, un tentativo di creare una piccola comunità ogni giorno, all’ora di pranzo e di cena. Un modo molto concreto per stare vicini a un quartiere che non sarà scintillante, ma che è quello che ha visto crescere il gruppo di proprietari: “Abbiamo deciso di lasciare alle spalle esperienze pregresse, chi all’estero, chi in grandi istituzioni, per cercare di recuperare un quartiere che c’era tanto caro, qual è quello in cui eravamo tutti nati. Oltre a Fuorimano e Pasta Fresca abbiamo aperto anche Tentempié, una snackeria mesoamericana e il Dandelion, uno speakeasy di cui ovviamente non posso rivelare l’indirizzo”.
Ovviamente, tutto a Greco: “Sarà la NOLO degli anni ’20, vedrete”.