A meno di un’ora Cuneo, all’inizio dell’autunno, sedendovi al Caffè Corte da Aldo o al bar Riviera nella piazza centrale, potreste sentir parlare di siccità, misurazioni di zuccheri e antociani. Siamo a Dogliani, le prime Langhe che si incontrano uscendo dalla capitale della Granda e punto di partenza di molti sentieri per fare belle passeggiate a Cuneo. Qui, una volta all’anno, le vigne si animano per la vendemmia: le cantine spalancano le porte e le botti ribollono delle fermentazione delle uve.
Foto di Claudio Durando
Sarà che Dogliani si trova ai confini delle terre del vino, o che si sviluppa in più altezze su un falsopiano creato dal lento ritirarsi del fiume Rea, ma qui, più che altrove, si è conservata la varietà del paesaggio langarolo originale: colline dipinte da un’alternanza di vigneti, boschi e noccioli.
Tuttavia il legame più radicato, forse il più profondo, rimane quello che intercorre tra la gente del posto e le uve: il vino. Il signor Benedetto, novantun anni e un gran bel paio di occhi azzurri, mi racconta che durante il secondo conflitto mondiale, quando il verderame per trattare le viti non si trovava, in campagna fondevano i ramini delle vecchie lire pur di salvare il raccolto.
Foto di Claudio Durando
Insomma, non saranno proprio passeggiate a Cuneo, ma se vi trovate da queste parti vale la pena esplorare queste terre e, per farlo, non c’è stagione migliore dell’autunno che infuoca il panorama e porta con sé il lavorio delle cantine e dei cani da tartufo. Potrete così unire il gusto alla vista, in una rilassante giornata fuori porta. La rete sentieristica del Dogliani offre spunti adatti alle esigenze di chiunque voglia fare trekking partendo da Cuneo: sette anelli che partono dal centro del paese, ben segnalati da paline colorate, esplorano a 360 gradi le colline circostanti, toccando quasi tutte le cantine del territorio.
Foto di Martina Merletti
L’itinerario di San Giorgio è perfetto per chi cerca un percorso tipico, che tocchi aspetti storici e naturalistici. Ribattezzato da me sentiero del Monviso, perché in numerosissime tappe regala scorci spettacolari del maestoso Re di Pietra, sale al borgo antico, dove potete ammirare la torre dell’orologio e, dall’alto, la cupola dello Schellino. Poi prosegue per un tratto nei boschi. E proprio quando non ne potrete più di latifoglie, una ripida salita porta a una cresta panoramica e ridiscende in mezzo alle vigne. Nel tratto di ritorno dovreste imbattervi nel cimitero – sempre dello Schellino – dove riposa l’ex presidente della repubblica Luigi Einaudi.
Foto di Martina Merletti
Foto di Martina Merletti
Se invece volete fare indigestione di filari il sentiero che fa per voi è quello di San Luigi, o sentiero delle vigne. Qui il terreno lavorato in pendenza potrebbe darvi del filo da torcere, ma l’esperienza ripagherà alla grande la fatica e – ricordatelo – ogni cantina è buona per una sosta alcolica in affettuosi ambienti famigliari. Per mettervi alla prova e cimentarvi con la vendemmia o nella ricerca del tartufo vi consiglio di dare un colpo di telefono o fare un salto all’Azienda Agricola Ribote.
Entrambi gli anelli sono percorribili in due ore a piedi, ma trovate ogni possibile informazioni sul sito del comune di Dogliani o all’ufficio turistico. Se vi sentite particolarmente in forma, o siete tipi da due ruote, potete dedicarvi al sentiero gambe in spalle e panorama, altrimenti noto come Valdibà. Tre ore e mezza di cammino in cambio di un panorama mozzafiato. Il tramonto, dalla chiesa di San Ferreolo, è spettacolare, ma se avete già fatto il pieno di ottimo vino, godersi i colori autunnali dalla panchina gigante di Dogliani Castello andrà benissimo.