Fino a pochi mesi fa non mi ero mai interessata all’annosa questione “ma a Verona il cane dove a fare una passeggiata senza annoiarmi a morte?”, forse perché in effetti un cane non l’ho mai avuto. È bastato che i miei genitori adottassero Pepe, un meticcio di taglia media ma di vivacità enorme, perché in famiglia cominciassimo tutti quanti a preoccuparci del benessere psicofisico in primis del cucciolo e poi anche del nostro, pensando agli itinerari ideali per le passeggiate – comodi, ben serviti, immersi nella natura ma non distanti dalla civiltà e soprattutto visivamente stimolanti perché ok, il cane deve poter correre e sfogarsi ma anche noi umani dobbiamo essere motivati ad accompagnarlo.
A maggior ragione se si è in visita a una città che non si conosce e si vuole dare un po’ di respiro anche a chi sta sgambettando un metro e mezzo più in basso tra turisti e monumenti. Da poco, grazie al piccolo Pepe, ho scoperto a Verona un paio di percorsi ideali per passeggiare con il cane ma allo stesso tempo godere di una bella visuale, e mi sento di condividerli con voi.
Uno di questi si snoda nel famoso, una volta famigerato, Parco delle Mura e dei Forti: in verità non si tratta di un vero e proprio parco, ma di un cammino lungo le mura, i valli e le fortificazioni costruite tra il 1300 e la seconda metà dell’Ottocento nel centro storico di Verona, per più di 9 chilometri di tracciato.
Io normalmente cammino nella zona dei Bastioni di San Zeno o nell’area di Circonvallazione Oriani e del Vallo della Città di Nimes, dove c’è anche il Percorso della Salute, ma se si ha un pomeriggio intero e gambe buone a disposizione, completare l’intero percorso dà la possibilità di accedere a scorci da cartolina sulla zona di Ponte Pietra, su Porta Vescovo, e su tutto il Lungadige.
E giustamente a proposito di Lungadige, l’altro percorso che vi voglio segnalare è quello del tratto di Lungadige Attiraglio che dal quartiere di Parona, famoso per l’annuale festa de la Renga, nientemeno che l’aringa, tra gli ingredienti più distintivi della cucina veronese, arriva fino a Ponte Catena, già dunque in pieno centro storico.
Sono circa cinque chilometri tra frasche e ciottoli, immersi nella natura e nel silenzio soprattutto di mattina e vi assicuro che il panorama è davvero sensazionale: merito della Diga del Chievo, meravigliosa struttura degli anni Venti distrutta dai tedeschi il 25 aprile del ’45 e ricostruita l’anno successivo rispettando fedelmente l’aspetto dell’originale.
La diga funge anche da ponte pedonale, collegando quindi i quartieri della Parona e del Chievo. Qui, ogni domenica, il tratto di strada che costeggia questo itinerario è chiuso al traffico, perciò una moltitudine di ciclisti, skater, pattinatori e corridori (e a questo punto anche la sottoscritta con Pepe) si riversano qui e popolano il Lungadige fino alle ultime luci del tramonto, rendendo il tutto, se possibile, ancora più suggestivo.