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Voglio una vita tranquilla: in giro per il centro di Alessandria

Alessandria, anzi Lisòndria, se siete del posto (e presumibilmente anche molto anziani) è una cittadina di poco meno di 100 mila abitanti che fa da baricentro al triangolo industriale Torino-Milano-Genova. È bagnata da due fiumi, il Tanaro, affluente del Po, e il Bormida (anche qui: se siete in là con gli anni, siete autorizzati a dire la Bormida), e celebre per, tra le altre cose: il Pallone d’oro Gianni Rivera, la fabbrica di produzione di abbigliamento Borsalino, il celebre intellettuale e semiologo Umberto Eco.

Foto di Davide Piacenza

Per chi ci abita o ci ha abitato a lungo, come me, è un luogo tranquillo, del grigio tenue delle maglie della sua storica squadra di calcio, a poca distanza da tutto (il mare, la campagna, le montagne, le grandi città) e persino capace di diventare destinatario di una qualche strana forma di nostalgia. Se capitate ad Alessandria e volete scoprirne l’essenza, non mancate di fare queste tre cose.

Foto di Davide Piacenza

Il cuore pulsante della città è l’arteria che taglia a metà il centro cittadino, unendo Piazza della Libertà a piazza Garibaldi. Corso Roma è la storica via dei negozi e dei bar, il corso delle “vasche” in centro il sabato pomeriggio. Per iniziare il vostro tour alessandrino, datevi appuntamento in Piazzetta della Lega lombarda, un minuscolo e storico crocevia che immette direttamente su Corso Roma, che spesso ospita bancarelle di prodotti tipici del territorio, e, a dicembre e gennaio, i leccabon, squisiti bastoncini di miele e zucchero, uno dei dolci tipici di Alessandria.

Foto di Fabio Prati

Per colazione potete bere un buon caffè nei bar di corso Roma, ma se per pranzo avete voglia di un piatto di agnolotti alla piemontese da ricordare andate all’Osteria della Luna in Brodo: è in via Legnano, e la sua cucina tipica di queste parti vi piacerà, garantito.

Foto di Davide Piacenza

Candidata a diventare Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, e definita persino da Wikipedia «uno dei più grandiosi monumenti europei nell’àmbito della fortificazione permanente del XVIII secolo», la Cittadella si staglia al di là dell’appena inaugurato nuovo ponte Meier, a due passi dalle rive del Tanaro, come una sorta di Panopticon alessandrino a cui gli abitanti del luogo sono legati da un rapporto di maestosa deferenza.

Foto di Fabio Prati

Costruita come forte difensivo di casa Savoia a partire dal 1732, circa 100 anni dopo, il 10 marzo 1821, fu il teatro della prima comparsa ufficiale della bandiera tricolore italiana. Oggi ospita varie rassegne, esposizioni, e un interessante museo delle divise militari, e si raggiunge tranquillamente a piedi dal centro.

Foto di Fabio Prati

Ne abbiamo già elencati alcuni, è vero, ma la piccola Alessandria nasconde diverse cose da provare: è il caso dei Baci della Pasticceria Gallina in via Vochieri, dolci al cioccolato della tradizione locale, del pollo alla Marengo (a proposito: il luogo della vittoria di Napoleone contro gli austriaci del 1800 è a pochi passi, andate a dare un’occhiata), con uova e gamberi di fiume, e l’immancabile bagna cauda. Se tutto questo non dovesse bastarvi, concedetevi anche un più comune aperitivo: noi vi consigliamo quello di Zogra, all’inizio di corso Roma venendo da piazza Garibaldi

L'autore: Davide Piacenza

Giornalista, scrittore ed editor, dal 2017 lavora all'edizione italiana della rivista Forbes. Suoi articoli sono apparsi anche su Il Post, il Foglio, Rivista Studio e in inglese su Al Jazeera English.

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