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Tramezzini, panzerotti e krapfen: il lato più goloso di Verona

Non siete mai stati a Verona? Non avete davvero scuse. Comodissima da raggiungere in treno e in auto (o in aereo se venite da lontano), si visita tranquillamente a piedi nell’arco di un weekend e – soprattutto – impiega meno di un’ora di farvi innamorare di lei.

Foto di Florencia Di Stefano

Arrivati in stazione, se avete poco tempo, meglio non perdersi in interminabili pranzi che potrebbero rubarci minuti preziosi. In questo caso la vera soluzione è costituita da diversi spuntini (anche on-the-go, perché no?) durante la gita. E Verona riesce a sorprenderci anche in questo, con una proposta culinaria che davvero spazia tra tutti i generi, e riesce a far contenti sia gli appassionati del pranzo luculliano della domenica sia chi invece, come noi in questo caso, cerca più prosaicamente qualcosa di gustoso e veloce.

Foto via Facebook

A Verona, mangiare un panzerotto in pausa pranzo è un vero must, oltre che delle volte una necessità.  Alternativa altrettanto gustosa è il franchising tutto scaligero Panzerè, che vanta tre punti vendita in centro storico (uno in via Porta San Zeno vicino all’omonima basilica, uno in via Diaz di fronte ai Portoni Borsari, il terzo in Lungadige Porta Vittoria in zona università) e che come si evince dal nome stesso sfornano dal mattino fino a notte inoltrata ottimi panzerotti.

Foto via Facebook

Qui consiglio di assaggiare anche le cotolette, le mozzarelline impanate, le olive ascolane e i supplì, tutti rigorosamente take-away. Altrimenti ci si può affidare a Povia (via Anfiteatro 12, proprio dietro l’Arena), che in questo senso è un’istituzione, un locale storico, rimasto in effetti nell’arredamento e nel servizio agli anni ’70, con i panzerotti più buoni di Verona.

Foto di Florencia Di Stefano

Esempio di street food veneto per eccellenza, il tramezzino è il classico esempio di pasto veloce ma super gustoso (e, diciamoci la verità, non si riesce mai a mangiarne uno solo!), da accompagnare magari a uno spritz se ci avviciniamo all’ora dell’aperitivo; vi segnalo il Cafè La Ciacola (la chiacchiera, in dialetto veneto), con un’ottima selezione, tra gli altri, di tramezzini in diverse varianti, ma sempre con ingredienti veneti doc.

Ripiani interi di krapfen pronti per la cottura – Foto via Facebook

Concludo questa carrellata di spuntini con un’altra vera pietra miliare della fame notturna veronese, ovvero il Krapfen. La Bottega del Krapfen (Lungadige Porta Vittoria 15, zona universitaria) è la Mecca del veronese che si ritrova dopo una serata, diciamo così, impegnativa ad avere “voglia di qualcosa di buono”, tanto per citare un iconico spot anni ’90.

Il minuscolo localino è a tutti gli effetti un forno che prepara krapfen alla crema, marmellata o cioccolato  da notte inoltrata fino al mattino ed è dunque molto anonimo nell’insegna, ma non sarà difficile trovarlo grazie alla lunga fila che ogni notte attende pazientemente il proprio turno. Consiglio spassionatamente il “Goloso” (grande il doppio rispetto al krapfen classico) al cioccolato, perché se dobbiamo fare uno spuntino, che spuntino sia.

L'autore: Florencia Di Stefano-Abichain

28 anni. Nasce in Argentina, cresce in Italia, studia (anche) in Spagna, lavora (anche) in Austria con una duplice carriera: quella di communication manager per la moda/lusso e quella di content creator e autrice nel mondo musicale/entertainment. Parla italiano, inglese, spagnolo, tedesco, francese e portoghese ed è presente in maniera assidua, forse troppo, su qualsiasi social network esistente sotto il nome di @florenciafacose.

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